Elezioni Lonate, il centrosinistra pretende trasparenza dai candidati

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LONATE POZZOLO – Il Pd con l’intero centrosinistra, attraverso la lista civica Noi ci Siamo, è rimasto fuori dalla competizione elettorale del prossimo 10 giugno per scegliere il successore di Danilo Rivolta, il sindaco arrestato un anno fa. Ma vuole comunque giocare un ruolo, almeno da attore non protagonista, insinuandosi nella lotta a tre tra Ausilia Angelino, Nadia Rosa e Modesto Verderio. Proprio ai tre candidati sindaci ora chiede trasparenza attraverso un primo atto concreto: l’adesione ad Avviso pubblico, sottoscrivendo la Carta di Avviso pubblico.

Trasparenza a Palazzo dopo gli scandali del 2017

«Nei programmi dei candidati sindaci di Lonate la trasparenza e la legalità sono dichiarate e proclamate a gran voce: sembra sia partita una gara per dimostrare chi, tra i vari candidati, ce l’ha più trasparente (il programma)», scrivono Giacomo Buonanno, Walter Girardi e gli altri componenti del centrosinistra lonatese. «Il nostro invito è semplice: cominciare un percorso per passare dalle parole ai fatti, dai proclami agli impegni concreti». La Carta di Avviso pubblico è, nella sostanza, un codice etico di comportamento. Indica concretamente come un amministratore pubblico può declinare nella propria attività quotidiana (attraverso una serie di impegni, regole e vincoli) i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore. Chi sottoscrive la Carta di Avviso pubblico è chiamato a un forte e credibile impegno di trasparenza e responsabilità.

Il divieto di ricevere regali

È opportuno ricordare alcuni dei punti affrontati nei 23 articoli di questa Carta: il divieto di ricevere regali, il contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo e alle pressioni indebite, la trasparenza degli interessi patrimoniali e finanziari, la trasparenza del finanziamento dell’attività politica, le nomine basate esclusivamente sul merito, la piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini, l’obbligo di rinuncia alla prescrizione e alle dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravissimi reati di mafia e corruzione. La Carta è stata elaborata da un gruppo di esperti (politologi, giuristi, funzionari pubblici, rappresentanti di associazioni) e amministratori locali, coordinato dal Alberto Vannucci, ed è stata presentata a Contromafie nell’ottobre del 2014. Sono tante le amministrazioni che hanno aderito. Lonate sarà la prossima? Secondo il Pd e gli alleati è un obbligo: «E’ vero che le disposizioni della Carta sono esigenti nei confronti degli amministratori pubblici che la sottoscrivono. Tuttavia, il loro rispetto può restituire moltissimo in termini di fiducia e legittimazione agli occhi dei cittadini. Lonate merita più di quello che ha ricevuto dai suoi amministratori in questi ultimi anni».

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