I 70 anni di Malpensa: quando Busto ebbe paura di volare

Il 22 maggio è una data importante per il nostro territorio: settant’anni fa veniva sottoscritto da un gruppo di imprenditori bustocchi, guidati dal sindaco Giovanni Rossini, l’atto di fondazione della Spa Aeroporto Città di Busto Arsizio. In buona sostanza, nasceva lo scalo della Malpensa. Dato che nel nostro Paese c’è sempre un motivo o una scusa per celebrare qualcosa o qualcuno (un giorno, una ricorrenza) ecco che sorge l’esigenza di sottolineare l’evento che diede il la alle moderne piste della brughiera, con gli annessi e connessi di natura economica, occupazionale, sociale e ambientale che ne sono scaturiti. Effetti indotti, vengono definite le conseguenze che un’ampia porzione di Varesotto e l’intero circondario hanno dovuto sopportare o, a seconda delle prospettive, hanno cavalcato in funzione di uno sviluppo senza precedenti i cui effetti, manco a dirlo, sono invece di segno positivo. Comunque la si voglia vedere, la presenza di Malpensa costituisce un inesauribile volano di crescita. In questo senso, l’iniziativa di settant’anni fa ha il merito di avere anticipato i tempi e rappresenta l’intuizione di un gruppo di imprenditori che, prima di altri, compresero le potenzialità del volo commerciale. Di questo, Busto Arsizio va fiera e, giustamente, intende dare fiato alla retorica celebrativa. Benché, a un certo punto, la città cedette il passo a Milano, timorosa o, forse, responsabilmente consapevole di non essere nelle condizioni di gestire qualcosa di troppo grande per le proprie potenzialità. A questo proposito, una volta qualcuno scrisse che Busto ebbe paura di spiccare il volo. Vero? Falso? Fatto è che dai primi passi pionieristici attorno a cascina Malpensa, agli inizi del secolo scorso, sulla successiva spinta dei bustocchi, oggi abbiamo un aeroporto internazionale, che vuole tornare ad essere un hub, sconfiggendo i tanti nemici che suo malgrado hanno cercato di depotenziarlo negli ultimi anni. Qui la storia si complica, prende le strade delle guerre commerciali e campanilistiche e delle bieche convenienze della politica, che hanno penalizzato lo scalo. Vicende per nulla esaltanti, sulle quali ci siamo soffermati in mille occasioni e che, allo stato delle cose, paiono loro stesse sconfitte. Certo, ora sta vincendo Malpensa. Solo per questo vale la pena esaltarne gli albori. Senza dimenticare che, sempre quest’anno, ricorre il ventennale di Malpensa Duemila, inaugurata nell’ottobre del 1998. Un altro evento che non può essere dimenticato, che si somma in linea temporale al 1948. Insomma, c’è l’occasione di una festa per due date epocali per il territorio. Busto Arsizio e Milano, Comuni e Sea, alleati per sottolineare come il futuro sia iniziato da decenni, qui in brughiera. E nemmeno importa se chi vi atterra, arrivando da Tokyo o da New York, sia convinto di essere a Milano e, invece, tocca il suolo di Ferno o Somma Lombardo. E Busto Arsizio, se il taxi imbocca la superstrada in direzione della Milano-Torino, neanche la sfiora.

Busto malpensa – MALPENSA24