Lonate, Il Veltro “intitola” via Martiri delle Foibe. Rosa: «È reato. Matrice fascista»

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LONATE POZZOLO – Via Martiri delle Foibe. Recitano così i fogli appesi su alcuni cartelli che indicano le vie di Lonate Pozzolo. Un segno di protesta, avvenuto lo scorso 24 dicembre, e rivendicato con una nota diffusa dall’associazione Il Veltro. «È vergognoso che il consiglio comunale non si degni neanche di rispondere alla richiesta di intitolazione di una piazza o di una via alla memoria dei Martiri delle Foibe», scrivono rivolti al sindaco Nadia Rosa e alla sua giunta. Che nel giro di poche ore ha replicato con un lapidario messaggio di «condanna», per un’azione che «oltre a costituire un reato, è riferibile a un gruppo di estrema destra di ispirazione fascista».

«Inaccettabile silenzio»

Tra le strade interessate, le vie Cavour, Dante e piazza Mazzini. Solo per citarne alcune. «La richiesta è stata protocollata a maggio», prosegue la nota firmata da Il Veltro. «Non è pensabile che il sindaco Rosa e il consiglio comunale non abbiano trovato neanche un minuto per prendere in esame una richiesta su una delle pagine più dolorose della storia del nostro paese, quella del barbaro assassinio di migliaia di nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia». E ancora: «La sensazione è quella che si voglia volutamente ignorare la questione». Da qui, la «risposta a questo inaccettabile silenzio: abbiamo deciso di intitolare autonomamente diverse vie e piazze del paese ai Martiri delle Foibe, così che i cittadini possano ricordare e onorare vittime ed esuli. Nonostante l’assenza colpevole dell’amministrazione comunale».

La condanna del Comune

Le intitolazioni delle vie in paese sono state coperte «in maniera posticcia». Un atto che, intanto, «costituisce un reato», ha replicato la giunta Rosa con una comunicazione ufficiale. Ma, in particolare, fa riferimento a «un gruppo di estrema destra, di ispirazione fascista, che nasconde le proprie azioni dietro il finto associazionismo finalizzato a un uso strumentale. Che molto spavaldamente ha perfino rivendicato la propria azione tramite social network». Col dito puntato, il Comune «condanna tutti coloro che, per mera propaganda, agiscono senza alcun rispetto verso il bene comune e senza alcuna considerazione per il vivere civile. Queste azioni non rimarranno senza conseguenza. I cartelli sono stati rimossi e verranno intraprese tutte le azioni necessarie nelle sedi opportune, con le forze dell’ordine e la magistratura».

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