Vigili del fuoco, «la caserma di Somma è sempre chiusa». Che rischio

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SOMMA LOMBARDO – Le rassicurazioni di tre mesi fa, arrivate direttamente dai vertici della prefettura, non convincono la Lega. Secondo il segretario locale Alberto Barcaro e il suo gruppo, il destino del distaccamento dei vigili del fuoco di Somma Lombardo continua a essere appeso a un filo. Per questo motivo porterà la questione in consiglio comunale martedì 29 maggio.

Sempre meno operativi

«Chiediamo al sindaco Stefano Bellaria di relazionarci su quanti giorni il distaccamento cittadino è stato totalmente operativo con squadre al completo dallo scorso dicembre, su quanti giorni è stato eventualmente chiuso e per quali motivazioni», spiega Barcaro. La risposta, i leghisti, pensano già di saperla. Ma perché tanto scetticismo? Tutto nasce dalla relazione del ministro degli Interni Marco Minniti del 19 luglio scorso alla Camera dei Deputati, dal titolo “Vigili del fuoco, avviate misure per ridurre carenze di organico”. Ma anche in chiave locale le prime avvisaglie non lasciano intravedere nulla di buono.

La denuncia di Longhin

Era stato Giuseppe Longhin, ex capogruppo della Lega in Provincia, a denunciare lo scorso gennaio una preoccupante carenza di uomini sull’intero territorio del Varesotto che si sta riflettendo con effetti negativi proprio su Somma Lombardo, con la chiusura saltuaria della caserma. In caso di emergenza in città, dunque, può capitare che i pompieri debbano arrivare da Busto Arsizio o addirittura Varese, perché  lo spazio di via Albania non sempre è aperto e funzionante. Spesso il limite tra la vita e la morte è questione di minuti, alcune volte di secondi preziosi, eppure da tempo i sommesi non hanno la garanzia di avere i pompieri in caserma h24. La rivelazione di Longhin venne confermata da anche dal sindaco («Capita soprattutto in inverno, quando tra malattie e permessi legittimi il numero di effettivi si riduce. Se si considera che Malpensa e il Ccr di Ispra non possono rimanere scoperti, è capitato che Somma venisse chiusa per mezza giornata. Mi è stato spiegato che è un problema contingente, legato in particolare al periodo invernale, che si verifica da un po’di tempo»), ma Bellaria aggiunse anche di aver avuto rassicurazioni dalla prefettura sul mantenimento della caserma sommese («Non è in atto alcun progetto di ridimensionamento della caserma dei vigili del fuoco della nostra città. Anzi, è stata ribadita la collocazione strategica del presidio di via Albania, al servizio del territorio ma nel contempo vicinissimo all’aeroporto in caso di necessità»).

Le difficoltà in caserma

I pompieri di Somma – 30 uomini effettivi disposti su tre turni – operano su un territorio di competenza molto vasto che racchiude 14 Comuni: Arsago, Besnate, Casorate, Vergiate, Casale Litta, Crosio della Valle, Golasecca, Vizzola, Jerago, Mercallo, Mornago, Sesto, Sumirago e naturalmente Somma. Il fatto che non sempre il presidio di via Albania sia aperto è dunque legato a un problema di numeri che coinvolge l’intera provincia, proprio come aveva reso noto Longhin: «I vigili del fuoco in provincia di Varese hanno oggi in forza 480 unità, un numero già molto ridotto rispetto alle reali esigenze». Sul territorio provinciale, spiegava infatti soltanto tre mesi fa l’esponente del Carroccio, dovrebbero essere attivi almeno 492 uomini. Ma l’elenco dei problemi è solo all’inizio. «Dei 480 uomini in servizio, 93 sono sotto contratto di legge speciale, assunti a Roma, trasferiti qui per poi essere trasferiti nei comandi richiesti. Di conseguenza, anche se sulla carta sono a Varese, in realtà non sono presenti, limitando di fatto le disponibilità al sistema di soccorso».

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