BUSTO ARSIZIO – «Mi ha picchiata per non avergli allacciato nel modo corretto gli anfibi militari». La parte offesa aveva anche denunciato l’amante, un ex militare di 49 anni, perché l’avrebbe tenuta segregata in soggiorno durante le notti che la donna aveva trascorso a casa del 49enne e della moglie. I fatti sarebbero avvenuti nel 2016 a Busto Arsizio.
Assolto da tutte le accuse
Ma le accuse non finiva qui. L’ex militare, infatti, è stato accusato oltre che di maltrattamenti e lesioni anche di atti persecutori. La presunta vittima ha raccontato di pedinamenti e di comportamenti vessatori come l’averla costretta a cambiare utenza cellulare e a cancellare tutti i contatti affinchè non potesse praticamente telefonare a nessuno. Oggi, martedì 12 gennaio, il 49enne è stato però assolto in primo grado da tutte le accuse. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a un anno e sei mesi, ma il giudice ha assolto l’ex militare dalle accuse di stalking e maltrattamenti perché il fatto non sussiste mentre l’assoluzione dal capo di imputazione per lesioni è arrivata con formula piena.
Soddisfatti i difensori
Soddisfatti i difensori Franz Sarno e Corrado Viazzo che hanno sempre sostenuto l’estraneità ai fatti dell’imputato. La parte offesa, costituitasi in giudizio, aveva anche riferito che il 49enne, per ammaliarla, si era spacciato per un agente segreto e che quella con cui viveva non era una moglie vera ma una copertura. L’assoluzuione di oggi chiude i giochi in primo grado ma la procura potrebbe impugnare in Appello.
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