La Busto che era in piazza oggi ha scelto il re. Davanti alle Iene

BUSTO ARSIZIO – Diserta la Lega. Alla fine diserta anche Forza Italia. Non le Iene. Presenti all’inaugurazione di piazza Vittorio Emanuele a Busto Arsizio con Pablo Trincia, che marca stretto sia il principe Emanuele Filiberto, sia il sindaco Emanuele Antonelli, i quali non si sottraggono e tengono botta alle domande su data e coincidenze storiche.

Piazza piena

Non diserta nemmeno la gente. Che riempiepiazza Vittorio Emanuele II. Non si sa se per riappropriarsi simbolicamente, nel giorno del taglio del nastro, di uno spazio urbano congelato per troppi anni, o per vedere da vicino il principe, la star invitata per la cerimonia di inaugurazione. Forse entrambe le cose. Tra le 700 persone presenti c’erano esponenti del gruppo Savoia, nostalgici monarchici, ma anche “telespettatori” che hanno in simpatia il principe Emanuele Filiberto per le sue comparsate televisive. Disertano anche gli antifascisti, poiché il falsh mob sbandierato e annunciato in via Milano alla fine è un flop, che si riduce a qualche manifesto appeso alle colonne del porticato di via Milano. Questa è la Busto di oggi.

Giorno di Festa

Emanuele Filiberto, dopo essere stato a Palazzo Gilardoni, arriva a piedi insieme al sindaco Emanuele Antonelli, all’assessore al Marketing Paola Magugliani e all’avvocato Santino Slongo. C’e un po’ di tensione sui volti di tutti. Tranne che su quello del principe. Abituato alle pressioni e ad avere addosso la luce dei riflettori. Tanto che non si scompone, sorride e dice di essere contento di essere a Busto in questa giornata di festa.

I discorsi sul palco

Sul palco ci sono il principe Emanuele Filiberto, l’avvocato Slongo, presidente del gruppo Savoia e che non però, a differenza di quanto annunciato su una locandina del gruppo, non interviene, il sindaco Antonelli e l’assessore Magugliani. Nessun altro altro assessore o consigliere della maggioranza. Assenze annunciate, quelle della Lega e assenze indotte, quelle di Forza Italia. Vuoti che si notano. Sui quali il sindaco tira dritto anche nel discorso. Parole quelle del primo cittadino che fanno riferimento alla storia, all’intervento urbanistico, «che ci ha permesso di ricucire il cuore della città» e alle polemiche di questi giorni: «Una ferita che si è aperta».

E proprio sulle polemiche il sindaco si è soffermato, attaccando tutti quelli che hanno considerato inopportune la data e la numerosa presenza di sostenitori dei Savoia, ringraziando «tutte le persone che oggi non ci sono e che mi hanno permesso di ricordare quella che è la vera Busto». Antonelli poi ha rincarato la dose su chi ha sollevato critiche, sostenendo che «è gente che non fa niente. Se non polemizzare».

Emanuele Filiberto invece ha parlato della “Busti grandi” e della sua gioia di essere in una città alla quale è molto legato. Ma ha anche ricordato che fu proprio Vittorio Emanuele II «ad aver unito tutta l’Italia sotto un’unica bandiera» e ad aver conferito a Busto il titolo di città: «Il vostro territorio è ricchezza per la patria e questo non è sfuggito al galantuomo che era Vittorio Emanuele II».

Infine il principe, prima di scoprire l’effigie in bronzo del re che dà il nome alla piazza, donata dal gruppo Savoia, ha sfiorato in chiusura di intervento le polemiche dicendosi «dispiaciuto che qualcuno ha interpretato la mia presenza in città come qualcosa d’altro e non come quello che in realtà è, ovvero un gesto di affetto e di riconoscenza a questa città».

Una volta tolto il velo che copriva l’effigie e prima di andare a mangiare un piatto di polenta e bruscitti, non cucinato dal Magistero, che pare abbia obiettato la preparazione, nella piazza è risuonato l’inno di Mameli. Cantato dalla gente, dal sindaco, dall’assessore Magugliani, ma non dal principe

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