Confcommercio: «Aiuti subito per evitare centinaia di chiusure a Varese»

VARESE – Ristori in tempi brevissimi e abbattimento di tasse e tariffe comunali. Sono le richieste di Confcommercio provincia di Varese, rilanciate con forza dopo l’entrata in vigore del Dpcm del 24 ottobre e ribadite con altrettanta forza dopo la firma, nella giornata di ieri, 27 ottobre, del decreto con il quale si stabiliscono gli aiuti dello Stato ai settori e ai lavoratori maggiormente colpiti dalle nuove limitazioni.

«Non possiamo permetterci queste chiusure»

«La chiusura alle 18 dei pubblici esercizi è l’ennesimo durissimo colpo per il settore», rimarcano Giorgio Angelucci (presidente di Uniascom e di Ascom Varese), Rudy Collini (vicepresidente vicario di Uniascom e presidente di Ascom Busto Arsizio e Medio Olona); Renato Chiodi (presidente di Ascom Gallarate e Malpensa); Andrea Busnelli (presidente di Ascom Saronno) e Franco Vitella (presidente di Ascom Luino). «Dopo la chiusura anche nella nostra provincia di quasi il 20 per cento di bar e ristoranti a seguito del primo lockdown, il rischio concreto è che i provvedimenti in vigore da oggi mietano altrettante “vittime”. Non possiamo permettercelo e per evitare che un altro migliaio di attività abbassi la saracinesca, è assolutamente necessario che i ristori annunciati e messi nero su bianco dal Governo, oltre ad esserci, arrivino in tempi strettissimi. Non solo, i contributi economici a fondo perso dovranno essere adeguati».

Adeguatezza e tempestività sono fattori determinanti

I presidenti di Ascom fanno loro le parole del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, pronunciate al termine del collegamento in videoconferenza con il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. «Il decreto ristori è nel complesso un primo passo nella giusta direzione, ma ancora non sufficiente. Le imprese vanno infatti adeguatamente e tempestivamente indennizzate dei danni subiti, perché le nuove restrizioni alle attività causeranno un’ulteriore caduta dei consumi nell’ordine dei 17 miliardi di euro. E adeguatezza e tempestività, che devono riguardare tutti i settori delle imprese colpiti dall’emergenza Covid, sono fattori determinanti per la stessa tenuta economica e sociale del Paese».

Anche il commercio al dettaglio ne risente

Nel manifestare preoccupazione anche per i negozi di vicinato, i presidenti delle cinque associazioni territoriali di Confcommercio provincia di Varese, tornano a insistere sull’importanza del congelamento o, meglio ancora, dell’azzeramento di tasse e tariffe comunali, almeno fino alla fine dell’anno in corso: «Questo provvedimento è una importante boccata d’ossigeno anche per il commercio al dettaglio, che non è stato direttamente toccato dal nuovo Dpcm, ma subisce ugualmente l’effetto delle limitazioni introdotte dal Governo e dalla Regione. A parlare sono i fatturati, immediatamente calati se non crollati». L’ennesima mazzata che ancora una volta causerà difficoltà nel pagamento degli affitti. A tal proposito, Confcommercio chiede ai proprietari immobiliari di venire incontro ai commercianti in questo momento di difficoltà, nell’interesse di entrambe le parti: «Fino a quando saremo in emergenza, i prezzi delle locazioni vanno rivisti».

Tributi comunali: «Ci rivolgeremo ai nostri sindaci»

La richiesta del blocco dei tributi locali verrà messa nero su bianco e in questi giorni e formalizzata ad ogni singola amministrazione comunale del Varesotto, proprio come era accaduto nei mesi scorsi, vedendone l’attuazione da parte di alcuni Comuni: «Chiederemo nuovamente ai sindaci un atto di responsabilità nei confronti dei commercianti delle loro città e paesi che, non dimentichiamolo, rappresentano un valore insostituibile anche dal punto di vista sociale e da quello della sicurezza dei nostri centri abitati».

Dpcm: Conte chiude bar e ristoranti (alle 18), cinema, piscine e palestre

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