Cassano, Palumbo lascia la presidenza del consiglio e della Commissione in Regione

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CASSANO MAGNAGO – Qualcosa è successo, ieri 13 giugno, durante la seduta segreta del consiglio comunale di Cassano Magnago. Perché, al termine della discussione in merito all’inchiesta giudiziaria “Mensa dei poveri” che ha azzerato i vertici provinciali di Forza Italia e toccato anche la politica cittadina, il presidente del consiglio comunale – nonché consigliere regionale – Angelo Palumbo non si è più seduto al centro della tavola ovale di Villa Oliva, ma tra i banchi di maggioranza. A presiedere l’aula, fino al termine della seduta, ci ha pensato il consigliere anziano Pietro Ottaviani.

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Le dimissioni

Il motivo si è capito questa mattina, quando Palumbo ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente del consiglio comunale e nello stesso istante da presidente della Commissione regionale Territorio e Infrastrutture. Resta consigliere semplice sia a Cassano che al Pirellone. «Ragioni personali», ha scritto nelle due lettere protocollate. Niente di più. Una decisione che inevitabilmente deriva dal fatto che anche lui risulta tra gli indagati nell’inchiesta “Mensa dei poveri”, sebbene dagli elementi emersi finora parrebbe in un ruolo del tutto marginale. Ma non è una decisione dettata da qualsivoglia convenienza giudiziaria od opportunità politica, bensì – ha spiegato ad alcuni confidenti – da una scelta personale. Un primo punto dal quale ripartire sotto il profilo amministrativo, una reazione dopo settimane difficilissime a livello emotivo in attesa di poter finalmente fare chiarezza sulla propria posizione e cercare di dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati.

La seduta segreta

Cosa sia successo in Villa Oliva a porte chiuse non si potrà mai sapere. I consiglieri sono obbligati al massimo riserbo e i verbali verranno secretati. Ma al termine Palumbo è apparso decisamente più disteso e sollevato. Più volte, anche nel proseguo della serata, componenti di maggioranza e opposizione gli hanno fatto sentire la vicinanza e la stima della politica cassanese che, soltanto due anni fa, lo votata all’unanimità alla presidenza del consiglio comunale dopo lo smisurato numero di preferenze personali ottenute (732). Probabilmente era questo ciò che lui stava cercando dallo scorso 7 maggio e ieri sera lo ha ottenuto. Dall’opposizione potevano arrivare bordate contro di lui e anche i suoi potevano voltargli le spalle. Invece ha incassato una rinnovata fiducia. Ecco perché, questa mattina, con serenità ha protocollato le proprie dimissioni.

Lascia anche Frascella

A breve ci sarà anche il passo indietro di Antonio Frascella, presidente della Sieco. Il suo nome compare più volte nelle 710 pagine dell’ordinanza, sebbene non risulti indagato. A rendere nota la volontà di lasciare anticipatamente la società pubblica per la gestione dei rifiuti è stato il sindaco Nicola Poliseno: «Ci ha portato a essere tra i Comuni più ricicloni d’Italia. La Sieco si è dimostrata un’azienda solida e ben gestita. La nostra città perde un amministratore in gamba».

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