Sbarre e fototrappole contro l’abbandono abusivo di rifiuti al Parco Altomilanese

C'era una volta la sbarra in via Villa Cortese: ora verrà ripristinata

BUSTO ARSIZIO – Abbandono abusivo di rifiuti nei boschi, il Parco Altomilanese passa al contrattacco: fototrappole per implementare la videosorveglianza nei punti più critici e il ripristino di una sbarra per impedire l’accesso con le auto ad uno dei sentieri di via Villa Cortese, in zona Borsano. Sono le decisioni assunte dal consiglio di amministrazione dell’ente che gestisce il polmone verde a cavallo dei tre comuni di Busto Arsizio, Castellanza e Legnano, per combattere il problema degli sversamenti illeciti di rifiuti all’interno del Parco, che rappresenta anche un notevole costo per le amministrazioni.

Le «criticità» esistenti

«Si verificano, da tempo, in alcuni punti ben definiti, situazioni di criticità di vario genere – si legge nella relazione dell’ente parco – fra i quali si possono annoverare episodi di sversamento abusivo di rifiuti che pregiudicano la buona fruizione del parco da parte dell’utenza oltre che la stessa conservazione del patrimonio, trattandosi in alcuni casi di rifiuti di difficile smaltimento (eternit), oltre al posizionamento quotidiano di prostitute che attirano soggetti e consumano rapporti all’interno di campi adiacenti e spesso accendono fuochi estemporanei per scaldarsi nei mesi freddi, bruciando talvolta materiali plastici e/o gommosi». Episodi e circostanze che hanno «comportato un sensibile aumento degli oneri di smaltimento posti a carico dei singoli comuni consorziati oltre che dell’Ente Parco nel suo complesso». Occorre dunque agire al più presto.

Le soluzioni proposte

Con due delibere, il CdA del Parco Altomilanese, presieduto da Davide Turri, prova a dare delle risposte concrete al problema. Da un lato, le telecamere di videosorveglianza, per un investimento da 91mila euro: andranno ad affiancarsi al monitoraggio che viene effettuato anche con la collaborazione della Protezione Civile e che, in un’area verde così vasta come quella a cavallo dei tre comuni, risulta inevitabilmente insufficiente rispetto all’inciviltà dilagante. Le fototrappole saranno integrate negli impianti delle polizie locali dei comuni consorziati per competenza territoriale («gli apparati saranno installati uno per Comune») e saranno in grado di trasmettere le riprese in tempo reale.

La sbarra in via Villa Cortese

L’altra soluzione è quella di «ripristinare la sbarra dissuasore in territorio di Busto Arsizio in via vicinale per Villa Cortese sentiero S5, con caratteristiche tecnico-costruttive uguali alla sbarra installata nel parallelo sentiero S1 in territorio di Legnano», così recita la delibera. Si tratta di un sentiero sterrato facilmente accessibile dalle auto, che lo utilizzano per abbandonare i rifiuti o per appartarsi con le prostitute: con la sbarra, che sarà dotata di lucchetto di chiusura (le chiavi di accesso saranno consegnate agli aventi diritto, come residenti, proprietari di terreni e agricoltori dei campi limitrofi), sarà inibito l’accesso indiscriminato. Una soluzione già adottata in passato con risultati brillanti.

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