Alle elezioni Europee c’è anche il partito che difende i diritti degli animali

MILANO – Innalzare lo stato morale e legale degli animali e porre fine alla sperimentazione animale. Sono questi due pilastri portanti del programma elettorale del Partito Animalista che alle prossime elezioni Europee presenterà una lista anche anche in Italia.

«Da Oggi – si legge in una nota stampa del partito – è definitivamente disponibile il programma elettorale e lista candidata in tutta Italia alle prossime elezioni Europee di maggio. Il Partito Animalista ha stilato con gli altri partiti della Animal Politcs EU il programma per l’Italia». Portavoce del movimento è Cristiano Ceriello, che ha spiegato come “quello animalista sia uno di pochi gruppi europei che sta presentando agli elettori un programma comune che proverà a realizzare nei prossimi 5 anni”. Tutto nasce dal Manifesto europeo che nel parlamento di Bruxelles, il 4 Aprile 2019, 11 partiti animalisti europei hanno sottoscritto, dando vita ad un unico soggetto europeo.

«Per coerenza con gli elettori – prosegue Ceriello – abbiamo pubblicato quelli che sono gli obiettivi che tutti ci prefiggiamo, visto come i sondaggi europei ci dicono che gli deputati europei animalisti saranno almeno 7 nel prossimo Europarlamento. In verità, vediamo pochi programmi in giro e pensiamo sia importante dire ai cittadini cosa vogliamo fare a Bruxelles e non parlare di temi di politica nazionale che, in verità, non sono di competenza del Parlamento Europeo».

Innalzare lo stato giuridico delle specie con l’applicazione dell’art. 13 del Trattato di Lisbona, la fine degli allevamenti intensivi e da pelliccia, la fine dei trasporti a lunga distanza di animali vivi, così come combattere a livello europeo il commercio illegale di animali domestici e mettere fuori mercato i pesticidi pericolosi, sono alcuni dei temi fondamentali del programma su cui, per i prossimi 5 anni, ognuno degli undici Partiti proverà a battersi fuori e dentro il Parlamento Europeo.

«Sulla scheda elettorale – si legge nell’introduzione al programma – quindi ci sarà il simbolo della difesa dei diritti degli animali e dell’ecosistema nonché, di riflesso, di tutti noi esseri umani. Questa è la visione dell’ambientalismo del ventunesimo secolo, che deve partire dalla difesa dei diritti delle specie, della natura e dei diritti umani. Tutelando le minoranze ed i singoli in una visione di futuro più giusto, equo e sostenibile, anche per le nuove generazioni».

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