Salvo all’ultimo piatto: Davide Tonetti è tra i primi 7 nella cucina di Masterchef

SAMARATE – Vince la mystery box ma si salva anche stavolta all’ultimo passaggio del pressure test. Davide Tonetti, il cuoco amatoriale originario di Samarate, è nella “top 7” della cucina più famosa della Tv, ma finisce la puntata tra le lacrime, un misto di tensione dopo il testa a testa per la salvezza contro Giulia, ma anche di tristezza per aver visto andarsene dalla cucina di Masterchef due dei concorrenti con cui aveva più legato, Giulia e suo «papà» Vincenzo. Intanto però il sogno di diventare il nono Masterchef italiano continua.

Mystery vincente

La mystery box mette i nove aspiranti chef rimasti in gara di fronte a diversi tipi di farine e latte e di cotture. Il piatto preparato da Davide si chiama “Amore”: tagliatelle di farina di canapa con fonduta di gorgonzola, taleggio e latte di canapa con salsiccia e salvia. «Questa volta c’è tutto – spiega il cuoco originario di Verghera – è la ricetta che avrei cucinato per mia moglie. Ho voluto puntare su qualcosa che rende felici i miei familiari». Tanto che chef Bruno Barbieri gli consiglia: «Continua a cucinare pensando a tua moglie». Nel piatto di Davide, chef Antonino Cannavacciuolo trova «una delicatezza mostruosa e un equilibrio pazzesco», ma arriva anche a dire: «Finalmente ho capito qualcosa di te che fino ad adesso non avevo capito». Ed è proprio lui ad avere la meglio su Luciano e Antonio, gli altri due concorrenti chiamati all’assaggio. È la sua prima vittoria alla mystery box.

Il lago nel sangue

Nell’invention test il tema è la cucina di lago, con lo chef stellato di Cernobbio Davide Caranchini. «Geograficamente vicino alla mia vita e alle mie esperienze» fa notare Davide. «Sono di Gallarate, i laghi ce li ho nel sangue. E la pesca è una mia passione, vado a pesca di trote». Tra le complesse ricette di chef Caranchini, Davide sceglie di cucinare il salmerino, con pepe sansho e testina di vitello. Per lo chef stellato «manca un po’ di grazia, un po’ scarica la maionese, ma un bel modo di averlo replicato». Per vincere la prova non basta (se la aggiudica Giulia, a cui Davide aveva assegnato il piatto meno difficile, la trota in carpione), ma Davide deve lasciare quello che era ormai diventato il suo «papà», il doganalista napoletano Vincenzo, che ha compiuto il madornale errore di marinare il pesce sotto sale senza sciacquarlo e deve lasciare il talent di Sky Uno.

Il verdetto di Beppe Sala

La prova in esterna è nel centro di Milano, alle prese con la linea di cucina di due veri ristoranti. Davide viene selezionato dalla capitana Giulia nella brigata blu, a cui tocca il menù a base di pesce nel ristorante da I Gemelli. Si occupa di preparare i primi, ma va nel panico. È il sindaco di Milano Beppe Sala a decretare la brigata vincitrice: è quella rossa. Per pochi voti. Ma per Davide si riaprono le porte del temutissimo pressure test. Ancora più complicato, visto che si sfideranno solo in quattro. La prova è a coppie, a staffetta: Davide insieme a Giulia contro Marisa e Francesca, impegnati a cucinare un “Vesuvio di rigatoni“, ricetta degli chef Alfonso ed Ernesto Iaccarino.

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L’ultima sfida

Il risultato è pieno di errori, così Davide e Giulia devono giocarsi la permanenza nella cucina di Masterchef in una sfida dentro o fuori, cucinando un’altra creazione degli Iaccarino, spaghetto alla mediterranea con sgombro in carpione. Entrambi i piatti mostrano gravi mancanze, ma Davide, come spiega chef Cannavacciuolo, «è stato più fedele nella preparazione», anche se il suo piatto ha «un sapore sotto tono». Quello della sua avversaria però convince ancora meno i giudici. Così Davide Tonetti anche stavolta è salvo e può salire sulla balconata: ancora una volta ha sfiorato il baratro ma è riuscito a stare aggrappato al sogno di vincere il titolo di miglior cuoco amatoriale italiano. Le lacrime con cui si conclude la puntata sono uno sfogo della tensione accumulata. Ma Davide è tra i migliori sette, e per lui l’avventura continua.

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