Prevenzione Alzheimer: su 52 test di Asst Valle Olona 12 casi da approfondire

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GALLARATE – E’ stata forte la richiesta di partecipazione ai test organizzati da Asst Valle Olona per la giornata mondiale dedicata alla patologia, ecco quindi che l’ospedale di Gallarate organizza un secondo appuntamento di prevenzione. E l’utilità dell’evento è stata dimostrata dai numeri. Infatti, dei 52 soggetti esaminati finora 12 dovranno sottoporsi a ulteriori accertamenti.

Prevenzione e diagnosi

Si è celebrata lo scorso martedì 21 settembre la giornata mondiale dell’Alzheimer. Asst Valle Olona vi ha aderito mettendo a disposizione i suoi medici specialisti neurologi e l’équipe di Neuropsicologia dell’Ospedale di Gallarate. L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto di prevenzione e diagnosi del deterioramento cognitivo in fase iniziale.

Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un test gratuito, dopo una semplice prenotazione effettuata telefonicamente o per mail. Le richieste totali pervenute sono state 105 dalle provincie di Varese, Como e Milano. Gli screening effettuati sono stati 52, e 53 saranno programmati in una successiva data.

Stimolazione cognitiva

«Abbiamo intercettato 12 persone che dovrebbero essere sottoposte a ulteriori approfondimenti», afferma il dottor Isidoro La Spina, responsabile della neurologia degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate. Ai restanti visitati è stato consegnato il materiale informativo con le norme comportamentali per la prevenzione del decadimento cognitivo. «Aggiungo che a oggi continuano a pervenire al nostro reparto richieste sulla malattia di Alzheimer, noi diamo informazioni telefoniche per il corretto percorso alla diagnosi dei disturbi di memoria. Tali richieste confermano la necessità di fornire una costante informazione circa i percorsi già esistenti per la diagnosi precoce del deficit cognitivo».

Ma oltre all’attivazione di una seconda giornata per esaurire le richieste dei prenotati, il dottor La Spina guarda al futuro: «Il nostro progetto di cura ha l’obiettivo di diagnosticare il deterioramento cognitivo nelle fasi iniziali di malattia, al fine di avviare quanto prima il trattamento farmacologico e non- farmacologico. In particolare daremo importanza alla “stimolazione cognitiva” per mantenere le capacità residue e fornire strumenti operativi compensatori».

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