Lonate dice addio a Ferno: «L’Unione è un carrozzone. Pronto il recesso»

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LONATE POZZOLO – «È impensabile poter sperare che questo ente torni agli “antichi fasti” e ad avere la funzione e l’operatività dei primi anni di vita». Dal 2001 a oggi: Lonate Pozzolo ripercorre tutto il percorso dell’Unione con il Comune di Ferno. Dalla sua nascita, quando i servizi erano «ricchi e numerosi», alla fotografia attuale dell’ente, visto come «un carrozzone che ha perso la sua utilità originaria ed è diventato un contenitore ricco solo di pesante e lenta burocrazia». Si tratta di un anticipo di ciò che verrà discusso alla prossima Commissione Affari Generali, «in cui verranno presentati ufficialmente – e in seguito divulgati – tutti i dati che hanno portato a proporre il recesso», si legge in una nota firmata dalla giunta del sindaco Nadia Rosa. Anche in risposta alle continue pressioni da parte di opposizioni e gruppi extra-consigliari, che, contrari alla separazione, hanno chiesto a più riprese dati e numeri che avvalorassero le intenzioni della maggioranza. Sarà poi in occasione del consiglio comunale di febbraio che verrà discussa la delibera per il recesso. Ma l’epilogo è ormai certo.

I primi, positivi anni

Al centro dell’intervento dell’amministrazione c’è la volontà di «presentare quella che è stata la storia e l’evoluzione di questo ente», scrivono. Ente «che oggi, a causa di scelte di amministrazioni precedenti, appare piuttosto scarno e svuotato delle numerose funzioni che gli erano state attribuite inizialmente». L’Unione nasce nel 2001. Nel corso degli anni, «con l’amministrazione Gelosa, ha subito variazioni sia per quanto riguarda i servizi erogati che per la struttura organizzativa». Tra i numerosi servizi dei primi anni, la giunta Rosa ricorda quelli legati alla gestione del personale e all’organizzazione, oltre alla segreteria generale, alla gestione tributaria e all’anagrafe. Ma anche i servizi sulla disciplina del commercio su aree pubbliche e private, la polizia locale e l’Informagiovani. E ancora: lo sportello unico per le imprese e la Protezione civile. Insomma: «Possiamo dire che nel 2001 i servizi offerti erano molto corposi e facevano dell’Unione un ente ben strutturato».

Poi la discesa

Dopo un inizio promettente, arrivano i primi tagli. «Otto anni dopo, con la giunta Gelosa, l’Unione è stata svuotata di molti servizi», sottolineano. «Al punto che nel 2009 troviamo solo i sistemi informativi, il personale e l’organizzazione, la polizia locale e la Protezione civile». A questi si aggiunge «l’Informagiovani, diventato nel frattempo Informalavoro». Riduzioni anche nel 2018, riguardo «gestione e organizzazione del personale». Anzi proprio per il personale vengono presentati i primi dati: «Se nel 2005 si potevano contare 64 dipendenti, solo 5 anni dopo, nel 2009, sono stati ridotti a 39 elementi, di cui 20 agenti della polizia».
Un iter rivolto sempre più verso il basso, tanto che «ai giorni nostri la situazione non è certo migliorata». Anzi: «Nel 2019 si contano in totale 21 dipendenti di cui 3 part-time. Sono invece 20 quelli registrati nel 2020». E ancora: Il corpo di polizia è stato ridotto a 12 unità, che dovendo controllare anche il territorio si Malpensa, faticano a essere presenti, come dovrebbero, su un territorio ampio come quello lonatese».

«L’unica strada resta il recesso unilaterale»

Con questi dati l’amministrazione Rosa vuole nuovamente ribadire la sua posizione, che porta alla separazione da Ferno. Anche, entrambi i Comuni, sono privi di «spazi assunzionali», oltre a «non essere disposti a rinunciare al proprio personale per iniettare nuova linfa all’Unione, che sta pian piano rinsecchendo». L’ente è ormai «pesante e lenta burocrazia, che ha il solo compito di moltiplicare il lavoro degli uffici, raddoppiando di fatto gli adempimenti che per legge devono essere assolti in qualità di ente locale, oltre che ai pesanti costi di gestione che assorbono tutti gli introiti provenienti solamente dalle sanzioni comminate e dalla compartecipazione dei due Comuni che ne fanno parte». La soluzione, per Lonate, è sempre la stessa, ovvero la convenzione con Ferno per la gestione associata della polizia locale. Ma «poiché Ferno non ha voluto discutere tale opzione, la strada da seguire resta quella del recesso unilaterale».

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