La storia di due allenatori ungheresi per il Giorno della Memoria a Cerro

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CERRO MAGGIORE – Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, in concomitanza del 27 gennaio 1945 in cui fu liberato il campo di concentramento nazista di Auschwitz. Una data simbolo per onorare le vittime dell’Olocausto e quanti si sono impegnati a favore dei perseguitati. Il Comune di Cerro Maggiore, con la sezione locale dell’ANPI, l’Istituto comprensivo statale “Aldo Strobino” e la Scuola secondaria parificata “Giovanni Paolo II”, celebra la ricorrenza con lo spettacolo teatrale “Il bradipo e la carpa” della compagnia Carnevale. L’evento si terrà giovedì 23 gennaio, dalle ore 15.00, all’auditorium di via Boccaccio 2. L’ingresso è libero. Info: ufficio cultura, tel. 0331 423611, cultura@cerromaggiore.org.

Spettacolo teatrale promosso da Comune, ANPI e scuole

La drammaturgia e la regia dello spettacolo sono di Antonio Carnevale. È il 6 febbraio 1945, prime luci del mattino. Un plotone d’esecuzione nazista, pochi giorni prima che Budapest venga liberata, fucila due allenatori di calcio: Géza Kertész e István Tóth-Potya, entrati da un paio d’anni nella resistenza ungherese, colpevoli di aver sabotato i nazisti per salvare resistenti ed ebrei. I due sono amici da tempo, hanno giocato insieme sui campi sterrati di inizio Novecento con la maglia del Ferencváros e si sono ritrovati in Italia come allenatori, fra i più apprezzati della “scuola magiara”: Géza sulle panchine di Catania, Atalanta, Lazio e Roma, István su quelle di Triestina e Inter. Rientrati a Budapest, fino ad allora semplici allenatori, decidono di sacrificare la loro gloria sportiva per aiutare numerosi ebrei a mettersi in salvo o a fuggire dalle persecuzioni naziste. E vi riescono, fino alla loro ultima tragica alba.

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