“Dramma della gelosia” al Manzoni: «la commedia all’italiana diventa teatro»

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BUSTO ARSIZIO – «In film come “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi e “Venga a prendere il caffè da noi” di Alberto Lattuada si rideva, ma con risvolti amari: ci siamo inventati un genere, la trasposizione teatrale di questo cinema». Come ha raccontato Laura Negretti (nella foto qui sopra), attrice che a Busto interpreterà il ruolo che fu di Monica Vitti, questa volta è stato scelto “Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)”, «capolavoro di Ettore Scola con mostri sacri come Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini: la commedia andrà in scena venerdì 28 aprile alle 21 al Teatro Manzoni».

La Milano degli anni Sessanta

«La storia – ha continuato il direttore della compagnia Teatro In Mostra – è incentrata su una donna stralunata e naif, “innamorata dell’amore”, nell’Italia del boom economico. Si innamora di due uomini tra cui non sa decidere, fino alla scelta della soluzione “svedese”, cioè tutti e tre allegramente. Ma poi andrà tutto a carte quarantotto». L’ambientazione, rispetto al film, è stata spostata da Roma alla Milano di fine anni Sessanta: «Le atmosfere vanno dalla farsa al grottesco fino al melodrammatico, ma con un’anima leggera e divertente. Ci interessano anche i risvolti meno gioiosi: nonostante il boom economico i protagonisti sono tre poveracci: un muratore, un pizzaiolo e una fioraia che si ritrovano ai margini delle nuove grandi città».

Una scenografia fatta di ponteggi e insegne luminose

Come punti di riferimento sono stati presi i quartieri dell’epoca di Opera e Giambellino: «Per la scenografia siamo partiti da un’idea di ponteggi che cambiano posto, disposti come una corte milanese. Altro segno distintivo per i vari ambienti saranno i cartelli luminosi delle reclame. In “Dramma della gelosia” c’era una prima percezione del degrado urbano e dell’inquinamento: è la forza della commedia all’italiana, una commedia che, antica e moderna, non perde di attualità».
Per “No, non è la gelosia!” Teatro In Mostra, che tra commedie brillanti, teatro civile e classici propone quattordici spettacoli diversi, vuole un debutto legato al territorio: «Faremo una serie di prove residenziali: dopo il Sociale di Como o il Giuditta Pasta di Saronno per la nuova stagione inizieremo dal Manzoni. Un teatro con un’incredibile energia positiva, una direzione incline a proteggere gli artisti e, riguardo alle commedie, un pubblico pazzesco, di fascia alta».

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