Pallacanestro Varese, la rivincita di Toto Bulgheroni: “Alla fine il lavoro paga”

Toto Bulgheroni cda Pallacanestro Varese

VARESE – “Ma no, guardi, nessuna rivincita, io ho cercato di dare il mio modesto contributo alla squadra e all’ambiente” chiosa al telefono Toto Bulgheroni, già pienamente operativo di primissima mattina. L’attuale consigliere del cda con delega alla parte tecnico-sportiva, nella nostra intervista del 17 febbraio era apparso stanco (“non è sempre facile reagire alle difficoltà, è bello poterlo fare con serenità, ma sono uomo di sport”) e anche dispiaciuto per alcune critiche feroci piovute dai tifosi nel momento di massima difficoltà (“avrei preferito mille volte prendere i fischi al palazzetto piuttosto che al massacro sui social. Non li leggo, ma me li raccontano. Guardi, io sarò anche vecchio e magari da pensionare. Però, mi ripeto, oggi la Pallacanestro Varese ha bisogno di ritrovare entusiasmo e positività” la profezia del Toto, condita da un pizzico di amarezza, il 17 febbraio). Lo confessiamo, il titolo è una nostra forzatura, ma alla luce dei fatti l’ex patron della Pallacanestro Varese ha avuto ragione su tutta la linea. A dispetto dello scoramento dell’ambiente. Noi compresi.

La soddisfazione per una salvezza ottenuta con una giornata d’anticipo

“E’ stato un anno difficile, strano, non solo per noi, ma penso a tutte le società che come noi hanno dovuto convivere, purtroppo, con un focolaio Covid. Tornando alla Openjobmetis, in effetti, quando ci eravamo sentiti a metà febbraio, la situazione era tragica. Non dobbiamo nemmeno dimenticarci i brutti infortuni che avevano colpito Ferrero e De Vico. Fortunatamente siamo riusciti a dare alla squadra una struttura importante grazie anche agli inserimenti di Egbunu e Beane. La mia filosofia è che il lavoro paga. E il gruppo, guidato da Massimo Bulleri, ha sempre lavorato molto bene, con i risultati che poi hanno parlato per noi. Pensiamo solo alle esaltanti vittorie contro squadre di altissima classifica, al derby vinto a Milano, al successo solo sfiorato contro Venezia… Chiaro che queste imprese ci hanno dato tranquillità fino alla fine del campionato e hanno anche dato una visione per il futuro. Non mi prendo alcun merito, io ho solo aiutato il gruppo e lo staff tecnico a fare le scelte giuste. Il ringraziamento va tutto a Massimo Bulleri, ad Andrea Conti e ai giocatori senior, come li chiamo io, che tante ne hanno viste nella loro carriera e che hanno aiutato a mantenere compatta la squadra”.

Massimo Bulleri, una scommessa vinta. Nonostante lo scetticismo iniziale

“Sulla vicenda Attilio Caja non ho intenzione di ritornare, perché è stata una decisione difficile da prendere. Io credo di aver mangiato abbastanza pallacanestro (nella foto un giovane Toto Bulgheroni, ultimo giocatore sulla destra, in maglia All’Onestà) per capire i personaggi e le situazioni. Massimo Bulleri era un esordiente come capo allenatore, è arrivato in corsa, ma ero convinto che potesse essere l’uomo giusto. E’ stato un giocatore di altissimo livello, con allenatori super come maestri nel corso della sua carriera e ha sempre avuto nella testa e nel cuore il desiderio di voler diventare un coach. Sì, è stata una mia scelta. Ma puntare sui giovani fa parte dell’intuito e della conoscenza che uno ha dell’ambiente. Ricordiamoci che 3 anni fa avevamo puntato su Claudio Coldebella come General Manager, che adesso sta facendo una grande carriera. E con il Bullo abbiamo pensato di intraprendere un percorso nuovo. Tutto qui”.

Dalla polvere all’altare nel giro di 3 mesi

Il disfattismo a prescindere fa dispiacere, perché nessuno, nella bufera, ha tenuto nella giusta considerazione alcune situazioni che hanno profondamente inciso sulla pallacanestro. Anche noi abbiamo voluto guardarci dentro. Alla fine di questo campionato, coronato da una salvezza conquistata a una giornata dalla fine, il nostro vero errore di valutazione si è rivelato quello su Denzel Andersson. La scelta-principe è stata di puntare su un playmaker italiano e di andare sul 5+5 anche per ragioni economiche. Abbiamo scommesso su Michele Ruzzier come regista della squadra, purtroppo l’investimento su Jalen Jones è sfumato in soli 31”, abbiamo avuto infortuni in serie, la squadra è stata aggredita dal Covid. Vede, non capisco il disfattismo, così come non capisco l’eccessiva euforia. Bisogna sempre rimanere con i piedi per terra e lavorare sodo. Dispiace non aver avuto al palazzetto i nostri tifosi, che ci avrebbero sostenuto con il tifo e che non hanno avuto il piacere di godersi la personalità e la tecnica di Luis Scola. Ne approfitto anche per ringraziare tutti gli sponsor che ci sono stati vicini, così come voglio ancora ringraziare i veri protagonisti di questa stagione: Bulleri, Conti, lo staff, tutti i giocatori… insomma il gruppo. Perché è stato il gruppo a vincere”.

Luis Scola venerdì compie 41 anni. Un campione senza tempo e senza età

“Noi pensiamo e speriamo che Luis voglia proseguire un altro anno come giocatore. E che poi magari decida di restare con noi anche dopo la sua carriera agonistica con altri ruoli. Ha una famiglia eccezionale, quattro figli, una bravissima moglie. Chiaramente le scelte dipenderanno da Luis, che con la sua famiglia dovrà fare le valutazioni. La Pallacanestro Varese sarebbe entusiasta di mostrarlo al pubblico l’anno prossimo. E poi di lavorare insieme a lui, perché un campione come Luis, anche fuori dal campo, potrà dare un grande apporto all’ambiente grazie alla sua esperienza e personalità”.

Il futuro della Pallacanestro Varese e il campionato 2021/2022

Pallacanestro Varese ha la fortuna di avere una proprietà che è un consorzio e affezionati sponsor che la sostengono, nella buona e nella cattiva sorte. Per prima cosa dobbiamo ringraziarli, perché hanno sostenuto la società senza ricevere nulla in cambio, viste le porte chiuse per l’intera stagione. Ai nostri sponsor, speriamo di aggiungerne altri, anche sull’onda dell’entusiasmo, per creare insieme un progetto più ambizioso, pur rimanendo sempre con i piedi per terra. Dovremo sederci attorno ad un tavolo e vedere quali saranno le risorse disponibili per la prossima stagione. Il desiderio che ho nel cuore? La cosa più bella sarebbe confermare tutta la squadra al 100%, per dare continuità all’affetto della nostra gente e all’ottimo lavoro dello staff tecnico. Partire da una squadra confermata ci darebbe anche un valore aggiunto in termini di conoscenza reciproca e di positività dell’ambiente. Non è però una cosa così semplice e dovremo fare a tavolino le necessarie valutazioni”.

A tutto Toto. Bulgheroni crede nella salvezza della OJM. E lancia un appello per il futuro

Openjobmetis Varese Toto Bulgheroni– MALPENSA24