Pedemontana, maxi-aumento di capitale. Per appaltare le tratte fino a Vimercate

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MILANO – Un aumento di capitale da 350 milioni di euro per far ripartire i cantieri di Pedemontana. Lo ha deciso l’assemblea dei soci di Serravalle (società controllata all’82,4% da Regione Lombardia): un’operazione che permetterà di procedere con le gare per la realizzazione di ulteriori 26 chilometri di autostrada, tra Lentate sul Seveso e Vimercate.

Iniezione da 350 milioni di euro

L’assemblea dei soci di Milano Serravalle-Milano Tangenziali Spa – si legge in una nota della società – ha approvato ieri, giovedì 27 febbraio, l’aumento di capitale pari a 350 milioni di euro della sua partecipata Autostrada Pedemontana Lombarda Spa, che così potrà dotarsi di un capitale sociale di 650 milioni di euro. Gli amministratori di Milano Serravalle esprimono «soddisfazione per questa operazione, che consentirà ad Autostrada Pedemontana Lombarda di bandire in tempi brevi le gare per proseguire nella realizzazione delle tratte B2 e C dell’opera».

Da Lentate a Vimercate

Da Lentate sul Seveso, dove la A36 che parte da Cassano Magnago è ferma dopo la realizzazione delle prime due tratte, si punta in questo modo a costruire la tratta B2, l’adeguamento per 9,5 chilometri della superstrada Milano-Meda fino a Cesano Maderno, e la tratta C, dalla Milano-Meda alla Tangenziale Est a Vimercate (16,5 chilometri). «L’aumento di capitale conferma una volta di più il forte sostegno di Milano Serravalle e del suo principale azionista Regione Lombardia nei confronti di Autostrada Pedemontana Lombarda, nel progetto della quale credono fermamente, in quanto di rilevanza strategica nell’assetto infrastrutturale regionale e dell’intero Nord Italia».

Pollice verso dal M5S

«In Serravalle hanno “tirato la cinghia” per patrimonializzare il più possibile la società e poter investire in Pedemontana – sottolinea il consigliere regionale del M5S Marco Fumagalli – ma siccome questa mostruosa creatura ha dei costi esorbitanti, Regione deve mettere mano al portafoglio e al contribuente costa 350 milioni. Al di là che ritengo che la Pedemontana sia un’opera troppo costosa e impattante sul territorio più urbanizzato d’Italia, è l’operazione finanziaria che non convince. Perché il contribuente deve pagare per Pedemontana? Forse perché l’opera ha più ombre che luci e nessuno si fida a tirare fuori un centesimo. Salvo Pantalone che non può esprimersi ma deve solo subire».

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