MALPENSA – Sospesa la procedura di licenziamento di Air Italy. Lo si evince dalle dichiarazioni rese oggi 16 marzo dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. La componente del governo Conte ha reso noto che sono sospesi i licenziamenti per le procedure partite dal 23 febbraio. Rientrerebbe dunque a pieno titolo anche il licenziamento collettivo dei 1.450 dipendenti di Air Italy, la compagnia aerea con base a Malpensa e Olbia che lo scorso 2 marzo aveva attivato la procedura di legge 223.
Fermare i licenziamenti
Catalfo ha parlato oggi pomeriggio durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto Cura-Italia. Tra i vari punti anche quello che sembra proprio fare al caso dei 1450 dipendenti di Air Italy. Ha detto il ministro: «Ci sarà un ulteriore intervento sui licenziamenti. Le procedure verranno fermate per quelli che sono stati avviati dal 23 febbraio». Sarebbero dunque stati dunque ascoltati i sindacati (che al momento predicano prudenza in attesa di leggere integralmente il decreto) che quattro giorni facevano notare come, in un Italia ferma, una delle poche cose ad andare avanti era la liquidazione di Air Italy. «Fermiamo – scrivevano in un documento – la procedura di licenziamento collettivo per i 1453 dipendenti Airitaly. Coscienti del difficile momento che sta attraversando il Paese tutto, chiediamo che la nostra vertenza si congeli fino a emergenza nazionale superata».
Boccata d’ossigeno
Naturalmente si tratta soltanto di una boccata d’ossigeno, un prendere del tempo necessario in questo momento difficile per tutto il Paese. Se le speranze di ripartire per Air Italy erano prossime allo zero prima che scoppiasse l’emergenza Coronavirus, ora con la pesante crisi che sta attraversando il trasporto aereo sarebbe già un trionfo far sopravvivere le compagnie tuttora esistenti. Lo scenario dipinto soltanto questa mattina dal Ceo di easyJet è a tinte fosche, per tutti gli operatori del settore.
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