In Duomo a Milano il saluto a monsignor Giudici. Delpini: «Tutti lo apprezzavano»

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MILANO – Si è svolta oggi, sabato 20 gennaio, nel Duomo di Milano, la messa di suffragio per monsignor Giovanni Giudici, deceduto giovedì 18 gennaio all’età di 83 anni. Varesino di nascita, è stato sacerdote ambrosiano, insegnante, vicario episcopale della zona di Varese, vicario generale durante l’episcopato del cardinal Martini e vescovo di Pavia. «Ha ricoperto molti ruoli di responsabilità . ha detto l’arcivescovo Mario Delpini durante l’omelia – era dotato di molte qualità e si è fatto apprezzare da tutti». Presente alla cerimonia anche il sindaco di Varese Davide Galimberti.

L’omelia dell’arcivescovo

In una cattedrale affollata dalle tante persone che lo hanno conosciuto e amato, anche nei suoi incarichi come assistente diocesano dei giovani dell’Azione Cattolica e come presidente nazionale di Pax Christi, monsignor Delpini ha dapprima tratteggiato le caratteristiche di coloro che ha definito i “discepoli dei preparativi”: «quelli di cui Gesù può fidarsi», «quelli che non si accontentano di eseguire e d’altra parte non si ritengono autorizzati a qualsiasi scelta», «quelli che avendo capito cosa c’è da fare, semplicemente lo fanno», che «praticano la collaborazione come il modo abituale di essere discepoli e hanno come mandato quello di preparare la Pasqua». L’Arcivescovo ha poi così concluso l’omelia: «Del Vescovo Giovanni si possono dire molte cose. Ma in questo momento di preghiera mi sembra che si possa anche semplicemente dire che è stato un discepolo dei preparativi. Ha preparato la Pasqua. E ora si può dire che i suoi occhi si aprono su un nuovo cielo e una nuova terra e finalmente è possibile per don Giovanni finire la fatica dei preparativi e attingere alla fonte dell’acqua della vita. Ora, finalmente, può celebrare la Pasqua che per tutta la vita ha preparato».

I funerali a Pavia

Al termine della celebrazione monsignor Delpini ha poi aggiunto: «Credo che don Giovanni vorrebbe dire un’ultima parola a ciascuno di noi: “grazie”. Grazie ai parenti e agli amici di una vita con cui ha condiviso la passione apostolica e la ricerca delle strade da percorrere come Chiesa del post Concilio, grazie alle istituzioni con cui ha sempre avuto un rapporto rispettoso e di collaborazione, grazie a chi lo ha accompagnato negli ultimi anni a Varese nelle fatiche dovute alla salute. Don Giovanni festeggiava l’onomastico a san Giovanni Bosco, il 31 gennaio, ispirandosi a un prete dedito con tutte le sue forze ai giovani e al rinnovamento della Chiesa. Perciò mi pare che anche il suo onomastico possa essere di incoraggiamento per imitare i santi preti, i santi vescovi e i santi laici che ci insegnano a essere discepoli». La salma di monsignor Giudici verrà ora trasportata a Pavia, dove lunedì 22 gennaio alle 10 in Duomo si svolgeranno i funerali solenni.

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