Secondo trimestre, produzione in calo a Varese. Ma ci sono margini per la ripresa

VARESE – Al momento i dati evidenziano una caduta della produzione, peraltro prevista, ma ci sono margini per una ripresa: è quanto emerge dall’analisi diffusa oggi, giovedì 30 luglio, dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Varese sulla base dell’analisi congiunturale condotta da Unioncamere Lombardia su un campione di 290 imprese del territorio. Le cifre relative al periodo tra aprile e giugno di quest’anno, quando gli effetti dell’allerta sanitaria erano evidenti, mostrano come l’indice di produzione varesino abbia segnato il -23,2% nell’industria e il -24,1% nell’artigianato rispetto al secondo trimestre del 2019.

Si intravedono opportunità di accelerazione

Nonostante la situazione sia stata fortemente condizionata dal Covid-19, impattando in modo drammatico a livello di intero pianeta e i dati sui fondamentali non siano certo positivi, si intravedono alcuni segnali in termini sia di domanda, interna ed estera, sia di offerta che sembrano far percepire opportunità di accelerazione dell’economia, se non di ripresa. Il tutto in attesa di un autunno determinante per l’andamento del sistema economico italiano e internazionale.
L’indice Istat del clima di fiducia delle imprese a luglio è così salito per il secondo mese consecutivo, passando da 66,2 a 76,7. A livello locale, poi, il 60% degli imprenditori industriali prevede un trimestre estivo di produzione stabile o addirittura in aumento. Una fiducia che, però, scende considerando la situazione manifestata dalle aziende artigiane: qui solo il 40% esprime una moderata positività. La maggioranza delle imprese, inoltre, avendo visto il proprio fatturato scendere a causa della pandemia, prefigura che l’attività torni ai livelli di prima della crisi sanitaria in poco meno di un anno.

Il 44% del fatturato è stato generato all’estero

Entrando nel dettaglio della situazione congiunturale, si conferma la resilienza dell’industria varesina sui mercati internazionali: pur in un contesto così difficile come quello relativo al secondo trimestre dell’anno, il 44% del fatturato complessivo delle aziende locali è stato generato all’estero. In particolare, hanno registrato una buona performance il settore chimiche (69%) e quello dei mezzi di trasporto (69%), seguiti da meccanica e gomma-plastica (entrambi intorno al 45%).
In questo periodo storico un ruolo decisivo è stato poi assunto dall’accesso al credito: circa la metà delle imprese lombarde (47%) ha avanzato richiesta di liquidità nel quadro delle misure di supporto introdotte dai decreti governativi, riuscendo ad accedervi in forma totale o parziale nel 70% dei casi.
Quanto al mercato del lavoro, sta rallentando la richiesta delle ore di cassa integrazione in deroga: se da fine febbraio al 19 maggio erano 6 milioni e 200mila quelle autorizzate, da quest’ultima data sino al termine di giugno sono cresciute sì, ma in misura relativamente minore, pari a 900mila ore. Intanto, hanno ripreso a salire anche i contratti a tempo determinato, nell’ultimo mese cresciuti del 49% rispetto a maggio.

Varese, economia e rischio lavoro. L’allarme di Camera di Commercio

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