A Legnano un Palio da incorniciare. La contrada vincente è San Domenico

LEGNANO – La città del Carroccio si tinge di bianco e verde: è San Domenico la contrada vincente del Palio 2019, l’ultimo organizzato oggi, domenica 2 giugno, prima dell’avvio della Fondazione voluta dall’amministrazione comunale uscente con l’intento di far fare alla manifestazione quel salto di qualità indispensabile per farla uscire dall’ambito locale e proiettarla alla ribalta nazionale. Tutto è andato secondo programma e come auspicato da tutti: una giornata bella, intensa, coloratissima, di festa e di passione, ricca di divertimento e spettacolo. Due ali ininterrotte di folla hanno costeggiato l’intero percorso della sfilata storica; visto solo uno striscione della RSU Pensotti (nonostante il divieto di esporne lungo il percorso), l’unica protesta inscenata è stata quella degli animalisti, confinati in un angolo di piazza del Monumento e guardati a vista dalle forze di polizia.

Un patrimonio della comunità legnanese

La ricchezza del Palio, e di Legnano tutta, è la sfilata: una lunga e ricchissima parata di dame e cavalieri, di bambini e guerrieri, con abiti strumenti attrezzi armi rigorosamente fedeli a quelli di otto secoli fa. Le contrade ci lavorano con estrema cura tutto l’anno, il risultato è un colpo d’occhio formidabile che ci proietta nel glorioso passato dell’era comunale. Ogni anno ciascuna contrada rimescola le carte e aggiunge novità a tema. Dell’edizione di quest’anno rimarranno nella memoria dei tantissimi spettatori – lo stadio “G. Mari” ha fatto il pienone – le danze gioiose delle ragazze di San Martino, i giocolieri e trampolieri di San Domenico, i Crociati di San Magno e gli uccelli rapaci di Sant’Erasmo. Sugli spalti dello stadio, i diversi settori si sono sfidati scandendo il numero dei trofei vinti da ciascuno. Particolarmente coreografici il settore occupato dalla Flora, con tante bandierine rosse e blu, e quello di Legnarello, affollatissimo e coperto da un gigantesco striscione per l’intera altezza della tribuna.

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Guerra di nervi al canapo, la spunta Amsicora

L’eroe dell’anno è Antonio Siri, detto Amsicora, portacolori di San Domenico per il terzo anno di fila e fra i veterani della corsa a pelo di Legnano: con quella vinta quest’anno ne ha disputate 10, bissando la vittoria di 9 anni fa con La Flora. Siri ha vinto in scioltezza la prima batteria, data buona alla terza partenza, dopo ripetuti screzi al canapo con Sant’Ambrogio e nonostante fosse partito terzo. Si è infilato tra i due litiganti Legnarello e San Bernardino, scavalcato all’arrivo anche da Sant’Ambrogio. Combattutissima la seconda batteria, con quattro false partenze a causa di San Martino che non era mai in posizione; alla quinta il mossiere Massimiliano Narduzzi ha lasciato partire i cavalli come si trovavano al canapo. La Flora ha guidato tutta la frazione in testa, guadagnandosi la finale insieme a San Magno; Sant’Erasmo è rinvenuto solo su San Martino, finito ultimo. Nella finale (nella foto sopra, l’arrivo), corsa quando si erano fatte le 20.40, valida la quarta partenza con San Domenico fuori posizione ma che rimonta dalla terza posizione su Legnarello, partita in testa, e sulla Flora, con quest’ultima che si piazza seconda al quinto e ultimo giro; mai in gara San Magno.  In campo è delirio biancoverde, con i contradaioli saliti sul Carroccio a portarsi via la Croce.

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