Busto, desolata e piena di erbacce: il Comune trascura la rotonda della Coop

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BUSTO ARSIZIO – Dimenticata. Eppure, anche se in molti non la volevano, il suo dovere lo fa. Di notte e soprattutto di giorno. Nessuno però si prende cura di lei. Se non per darle una sistemata di tanto in tanto. Un taglio dell’erba, nemmeno tanto puntuale. Stiamo parlando della rotonda della Coop. Tra tutti i rondò e le aiuole importanti di Busto è certamente quella messa peggio: sia sotto il profilo estetico, poiché pur occupando una zona centrale, di grande passaggio e visibilità, è la più spoglia e triste, sia sotto quello della cura del verde. Eppure c’era chi avrebbe voluto adottarla e accudirla.

La rotonda orfana

Vicino agli occhi, ma lontano dal cuore del sindaco Antonelli. Per quell’opera il primo cittadino non ha mai avuto amore. E si vede. La Coop, infatti, ben prima di ultimare l’opera aveva chiesto a Palazzo Gilardoni di poter “adottare” quel cerchio di verde nel mezzo di viale Duca d’Aosta, di poterlo anche “griffare” con dei loro cartelli e di occuparsi della manutenzione, del decore e anche di abbellirla. Come accade per moltissime aiuole o rondò, le cui cure sono prese in carico da privati che le “sponsorizzano”. Un sistema che in città vale per molti. Non per la Coop, che a fronte della sua proposta incassò il due picche da Palazzo Gilardoni.

Un “niet” che ha trovato una giustificazione nell’atto di indirizzo portato in giunta dal sindaco Emanuele Antonelli e approvato mercoledì 23 gennaio 2019. Con quel documento l’amministrazione ha sancito di voler concedere le cure di quella piccola porzione di verde a privati e di volerne affidare le cure ad Agesp.

Il motivo? La strategica posizione: essendo a due passi da Palazzo Girlardoni, nel mezzo di una delle strade più trafficate di Busto, il centro della rotatoria, secondo le motivazioni addotte, avrebbe meritato una valorizzazione particolare. Al fine di esaltare con la propria vicinanza la sede del municipio. Queste le intenzioni di 7 sette mesi fa.

Ora nessuno sa se a quell’atto di indirizzo sia seguito qualche altro atto concreto, ovvero se quella rotatoria sia stata affidata a d Agesp o se qualcuno ha chiesto alla municipalizzata di “tirare fuori” un’idea o un progetto per dare dignità all’opera. Sta di fatto che della rotonda della Coop, terminata quasi un anno fa, nessuno sembra più ricordarsene.

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