BUSTO ARSIZIO – Al cinema teatro Manzoni va in scena la storia del Milan, e del calcio. Una «serata “cuore rossonero”, di svago e solidarietà» per richiamare gli appassionati dello sport del pallone e non solo, quella proposta per domani sera, venerdì 8 novembre, dal Milan Club Busto Arsizio, con la proiezione del docu-film “The Lord of Milan”.
L’evento
Il presente è pieno di sofferenze sportive, con la squadra di Stefano Pioli che arranca, ma il passato è ancora glorioso e merita di essere ricordato. Così il Milan Club Busto Arsizio, presieduto da Antonello Castiglioni, ha deciso di regalare ai tifosi rossonero una serata che celebra i 120 anni dalla fondazione del Club (1899) ma anche i 150 anni dalla nascita del suo fondatore Herbert Kilpin (1869). Un evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Busto Arsizio e dall’ASSB, l’associazione delle società sportive bustesi, con una finalità solidale, visto che verranno raccolti fondi per sostenere la Onlus Volontari del Sollievo-Gruppo Padre Pio di Borsano, che si occupa del trasporto sanitario di chi è senza mezzi.
Il docu-film
L’appuntamento è per domani sera, venerdì 8 novembre alle 20.30, al cinema teatro Manzoni di San Michele: in programma la proiezione del docu/film “The Lord of Milan”, tratto dal romanzo omonimo di Robert Nieri e dedicato alla figura di Herbert Kilpin, fondatore del Milan Football and Cricket Club (oggi Ac Milan) e «padre del calcio italiano insieme agli altri inglesi che, venuti in Italia a fine ‘800 per lavoro – erano già forti nell’industria tessile – avendo la passione per il calcio ce la trasmettono». Sono loro i pionieri dell’Italia del pallone, in una storia che si intreccia con quella dello sviluppo dell’industria tessile, in cui in quegli anni Busto Arsizio iniziava a primeggiare. «L’ingresso è libero e gratuito – sottolinea il presidente del Milan Club Antonello Castiglioni – in più faremo una raccolta fondi facoltativa a favore dell’associazione Volontari del sollievo che si occupa di aiutare chi necessita di cure mediche e non ha mezzi per recarsi nelle strutture».