Il Milan capolista ha chiuso l’anno solare alla grande. I tifosi rossoneri cominciano a credere allo scudetto, partendo da Cristiano Ruiu. Il giornalista di fede rossonera ha spiegato perché sia giusto credere in questo Milan.
Crede allo scudetto o è utopia?
Adesso sembra una follia non crederci. La pazza idea è tutta da attribuire a Ibrahimovic. Ha convinto tutti. Quando lo disse a luglio sembrava davvero una follia. E invece ha convinto i tifosi, i compagni, l’ambiente. Adesso sono tante le partite tante in cui il Milan è in testa. Nonostante le assenze il Milan ha ottenuto vittorie incredibili. È doveroso crederci.
Come si spiega il primato?
Hanno fatto un capolavoro a livello di gruppo, di unità di intenti. Per orgoglio hanno dimostrato che poteva venir fuori un fior fior di squadra. In queste situazioni l’entusiasmo è tutto. L’entusiasmo e la convinzione fanno fare cose incredibili. È scattato qualcosa nella testa in tanti giocatori normali. Noi abbiamo due top, il portiere e Ibra. Possono bastare se a fianco hai come in questo caso anche altri ottimi giocatori. La rosa però è corta e va allargata.
A chi sottovaluta ancora oggi il Milan cosa risponde?
Sulla carta hanno ragione, ma poi lo devi dimostrare sul campo di essere più forte. Inter, Juventus e Napoli hanno un organico superiore ma lo devi dimostrare ogni giorno sul campo. Il Milan sul campo sta dimostrando molto di più del proprio valore, le altre meno o molto meno come nel caso della Juve.
Mercato Milan: cosa si aspetta?
Spero che non si vadano a toccare gli equilibri, ma che si intervenga prendendo dei giocatori per aumentare l’organico numericamente. Mi aspetto un difensore centrale e un centrocampista centrale. Il mio sogno è poi il Papu Gomez che mi ricorda come operazione quella che non fu completata di Tevez nel 2012. Questo Milan è soprattutto figlio del terzultimo e del penultimo mercato di gennaio 2020 ed estate 2019. Voglio ricordare per questo il lavoro di Boban. Maldini oggi deve fare il lavoro da solo visto che Gazidis non credo sappia neppure che la palla sia rotonda.