Varese, dalle mafie alla droga: la geografia osserva il territorio

ogni mercoledì pomeriggio appuntamento fisso con i live event dell'università dell'insubria

L’attualità e il territorio, osservati attraverso la lente di ingrandimento della geografia. Da mercoledì 14 aprile parte il ciclo di seminari del professor Giuseppe Muti, docente di Geografia nel corso di laurea in “Storia e storie del mondo contemporaneo”. Sette incontri, tutti i mercoledì dalle 15 alle 17 che, grazie alle tecnologie di webinar, l’Università dell’Insubria di Varese apre anche all’esterno dell’ateneo: un live event a cui si potrà liberamente accedere previo accreditamento. Il professor Muti accompagnerà studenti e ospiti in un viaggio intrigante: si partirà dalle note della musica reggae (14 aprile, con “Musica e geografia: l’appropriazione culturale e la globalizzazione della musica reggae”) per entrare il mercoledì successivo, 21 aprile, nei paesaggi distopici: “Paesaggi degradati e paesaggi criminali”, da cui la provincia di Varese non è immune, come ci insegnano gli eventi di cronaca degli ultimi anni. Mercoledì 28 aprile il viaggio proseguirà lungo le coste del Lario, il grande antagonista dei laghi varesini: il tema sarà “La regionalizzazione turistica (e ambientale) del lago di Como”.

“A partire da recenti indagini di matrice geografica – spiega il professor Giuseppe Muti – i seminari affrontano alcuni fenomeni socio-spaziali di grande attualità: il concetto di appropriazione culturale, applicato alla diffusione globale della musica giamaicana, la percezione dei paesaggi degradati e di quelli criminali, lontani dagli archetipi del paesaggio estetico al quale siamo abituati a pensare, la storia e le storie del turismo sul lago di Como, da Plinio il Giovane a George Clooney, con particolare attenzione alle problematiche ambientali e all’immagine del territorio”. Questa è la geografia i cui scenari di indagine vanno ben oltre i fiumi e le capitali.

Il 5 maggio il ciclo prosegue con un seminario della professoressa Valeria Pecorelli dello Iulm e dell’Università dell’Insubria dal titolo “Norme e luoghi: geografia degenere, geografia di genere”: saranno affrontate le norme, i luoghi e gli squilibri che caratterizzano le relazioni fra i generi e le identità sessuali, sì perché anche di questo si occupa la geografia. E il tema del gender, del genere e dell’identità sessuale anima intensi dibattiti, anche sul territorio varesino. Il 12 maggio si torna a parlare di laghi e territori locali e sotto la lente di ingrandimento torna di nuovo il Lario, con la “Territorializzazione turistica del Lago di Como”. Il 19 maggio, la geografia porterà a confrontarsi sul tema delle mafie, di cui il Varesotto è stato ed è testimone, in quanto meta in passato (e non solo) di infiltrazioni e di soggiorni obbligati. “Il territorio come media. Toponomastica urbana, cittadinanza attiva e guerriglia odonomastica”: non è facile rendersi conto dell’importanza sociale e del valore politico di un atto apparentemente banale come quello di dare un nome ai luoghi, eppure è un aspetto che entra con forza nell’ambiente che ci appartiene. E durante il seminario sarà presentato un work in progress sull’odonomastica della memoria antimafia. Una memoria che è parte della cultura contemporanea.

L’ultimo appuntamento è quello del 26 maggio: “Geografia e geopolitica delle droghe”, questione di estrema attualità che coinvolge soprattutto le nuove generazioni fra cui dilaga il consumo di droghe leggere: Milano con il suo hinterland consuma mediamente 6 tonnellate all’anno di cannabis, di cui una buona parte nella provincia di Varese. Dunque un seminario sulle droghe legali e illegali, che va oltre gli stereotipi e pone gli ospiti in una prospettiva sociale, politica, economica. Ma anche criminale.

I sette seminari sono organizzati in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (A.I.I.G. sezione di Varese). Appuntamento fisso dunque il mercoledì pomeriggio sulla piattaforma Teams dell’Università dell’Insubria. Per partecipare bisogna inviare una mail di richiesta a geografia@uninsubria.it.

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