Giro d’Italia. Ancora una vittoria tricolore, a Genova trionfa Stefano Oldani

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GENOVA – La 12esima tappa, la più lunga del Giro d’Italia 2022 coi suoi 204 chilometri da Parma a Genova, premia Stefano Oldani (Alpecin Fenix) che taglia il traguardo di via XX Settembre per centimetri su Lorenzo Rota (Intermarché Wanty Gobert) e un paio di metri su Gijs Leemreize (Jumbo Visma) in una volata a tre. Va così fino in fondo una fuga di 160 chilometri e risulta decisiva un’azione ai -55 dall’arrivo. A giocarsi la gloria oggi tre atleti che non avevano mai vinto da professionisti. Due di loro sono ancora a digiuno, il 24enne di Busto Garolfo si è invece tolto una gioia immensa. E senza alcun ausilio “ipobarico”, come sottolineato da lui stesso nell’intervista a caldo sulla Rai, insieme al bell’aneddoto sull’abbraccio ricevuto da VDP subito dopo questo successo.

LA CRONACA

Il via ufficiale arriva puntuale alle 12:05 dopo la notizia del ritiro pianificato di Caleb Ewan. I 164 corridori tengono un ritmo a dir poco scatenato con medie ben al di sopra dei 50 km/h nonostante si viaggi su un falsopiano. Nonostante ripetuti tentativi, si giunge compatti allo sprint di Borgo Val di Taro al km 57, preso da Demare per consolidare il primato nella classifica a punti, e solo sulla successiva scalata al passo del Bocco si forma la fuga a 24: Andrea Vendrame (Ag2r Citroen), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Wilco Kelderman (Bora Hansgrohe), Magnus Cort Nielsen (EF), Simone Consonni (Cofidis), Davide Ballerini (QuickStep), Bauke Mollema (Trek Segafredo), Vincenzo Albanese (Eolo Kometa), Will Barta (Movistar), Valerio Conti (Astana), Edoardo Zardini (Drone Hopper Androni), Nico Denz (DSM), Michael Schwarzmann (Lotto Soudal), Rein Taaramae e Lorenzo Rota (Intermarché Wanty Gobert), Gijs Leemreize e Pascal Eenkhoorn (Jumbo Visma), Luca Covili e Davide Gabburo (Bardiani Csf Faizanè), Lucas Hamilton e Matteo Sobrero (BikeExchange), Oscar Riesebeek, Stefano Oldani e Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix).

Primo scollinamento al km 98, con Bauke Mollema a prenderselo mentre la sua squadra tiene l’andatura del gruppo intorno ai 5 minuti di ritardo, e la carovana fa il suo ingresso dall’Emilia alla Liguria affrontando la tortuosa discesona che undici anni fa fu fatale a Wouter Weylandt. Toccante, a tal proposito, la deposizione dei fiori da parte del direttore della Corsa Rosa Mauro Vegni sulla lapide che ricorda Weylandt.

Le velocità restano sostenute e, con un anticipo di oltre un quarto d’ora sulla tabella di marcia, fuga e gruppo transitano a testa bassa sul secondo e ultimo traguardo volante di giornata salutati dalla folla di Ferrada al km 135. Da lì non ci sarà quasi più pianura.

Al km 148, quando ne mancano quattro al secondo scollinamento odierno, sulla Colletta, la tappa si stappa con l’allungo di Lorenzo Rota (preziosissimo peraltro per Girmay nel trionfo di Jesi) che passa da solo al GPM e viene immediatamente raggiunto in discesa da Stefano Oldani e Gijs Leemreize. I tre scappano dai 21 ormai ex compagni d’avventura, trascinati da Van der Poel (compagno di Oldani!), Cort Nielsen e Ballerini, intraprendono l’ultima scalata, il valico di Trensasco, breve ma intensissimo, con 50 secondi sugli inseguitori.

Proprio nell’ascesa al terzo GPM su tre esplode la situazione. Mentre in coda al plotone si sganciano i velocisti, Ballerini e Riesebeek suonano la carica ma devono desistere subito. A inseguire il trio di testa a rimangono solo in quattro: Santiago Buitrago, Wilco Kelderman, Bauke Mollema e Lucas Hamilton. Nessuna aziona da “stopper” per VDP per Oldani: il buco creatosi convince il team olandese che è stavolta è Stefano l’autentico alfiere dell’Alpecin…

Quando Rota si prende pure questo Gran Premio della Montagna, mancano 30 km all’arrivo. Il terzetto di testa fugge via velocissimo tenendo oltre il mezzo minuto di distanza il quartetto alle loro spalle. Il podio è già deciso. Sulla linea genovese, dopo strappetto finale con passaggio dal ponte San Giorgio (progettato da Renzo Piano e costruito due anni e mezzo fa al posto del ponte Morandi) c’è “solo” da stabilire in che ordine.

Leemreize sa di essere un po’ più lento e tenta a più riprese di sorprendere i due italiani, che però stanno sul pezzo e si giocano la volata ai -250 metri. Alle loro spalle, sparsi i vari “pezzi” della fuga di giornata, tranne Ballerini e Cort Nielsen riassorbiti da un gruppo che giunge placidamente dopo 9 minuti con la Trek Segafredo a fare da scorta per leader Lopez. Un distacco che consente a Kelderman e Hamilton non di rientrare realmente in classifica generale, ma quantomeno di rimettere un piede alle porte dei big. A Mollema non riesce di giocarsi la vittoria dopo il secondo posto della volata di Potenza dietro al connazionale Bouwman di venerdì scorso. Bella prova per Buitrago, talento su cui Volpi, Pellizotti e i diesse Bahrain puntano molto. Menzione per Conti, che chiude senza particolari intoppi nonostante una caduta in discesa dopo Trensasco.

Invariate le maglie: la rosa è di Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo), la ciclamino di Arnaud Demare (Groupama FDJ), l’azzurra di Diego Rosa (Eolo Kometa) e la bianca, che sarebbe di Lopez, resta indosso a Joao Almeida della UAE.

Domani si va da Sanremo a Cuneo, si prevede volata.
per consultare le classifiche www.tuttobiciweb.it

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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