Malpensa24 c’è. Uno slogan? Più che altro una certezza nel multiforme, complesso, competitivo panorama dell’informazione locale. C’è da due anni esatti, dal 10 maggio del 2018, con un crescendo costante, di giorno in giorno, di lettori e di diffusione sul territorio. Dovremmo gioirne, alla luce delle oggettive difficoltà che ogni nuova testata deve affrontare per farsi conoscere e degli sforzi messi in campo mirati a garantire l’affidabilità necessaria per imporci nell’esigente e preparato pubblico che sceglie di leggerci.
A questo punto, un direttore dovrebbe lanciarsi nel solito pistolotto retorico sul ruolo dell’informazione e sulle sue repentine trasformazioni, sulla capacità di interpretare aspettative ed esigenze delle collettività, sull’aderenza alle identità e alla cultura dell’area di diffusione, sulla crisi dell’editoria, sui come e sui perché. Ma sarebbe, appunto, un di più, o, al massimo, un esercizio di bella scrittura che lascerebbe il tempo che trova. Soprattutto in un momento come l’attuale, minato dalla pandemia e dalle sue terribili conseguenze, sanitarie ed economiche. Certi discorsi finirebbero davvero per essere fuori luogo.
Limitiamoci a sottolineare che, a due anni dall’avvio, continueremo a svolgere il nostro lavoro con la massima serietà e il massimo impegno, nel segno del pluralismo. Attenti ai suggerimenti di chiunque, anche di coloro ai quali diamo fastidio per la nostra indipendenza e che, per questo, vorrebbero silenziarci. A tutti ribadiamo che siamo pronti ad ampliare il nostro raggio d’azione oltre il Basso Varesotto e il Legnanese, che il coronavirus ci ha soltanto rallentati, che i nostri progetti rimangono per ora in lista d’attesa. Forti di un editore solido, Fabrizio Iseni, che ci garantisce libertà, cosa rara nel contesto editoriale italiano per una serie di ragioni, politiche e finanziarie. Forti di una squadra di giornalisti, preparati e motivati, che rimangono costantemente sintonizzati col contesto che sono chiamati a indagare e raccontare. Forti di numeri (il contatore del “giornalino” segna in un giorno anche più di 200mila contatti) che ci confortano nel nostro impegno e certificano che siamo sulla strada giusta. Senza sicumere, senza timori, con la schiena dritta e la volontà di provare a essere utili alla causa dell’informazione e, quindi, dei lettori. Per due anni ancora, e poi due, e altri due e così via.