La cinepresa di Joe Denti sul campionato: “Cancelliamolo e assegniamo lo scudetto a medici e infermieri”

 

Una vita da film quella del mitico Joe Denti, narratore della storia del Cinema, e popolare volto televisivo. Anche opinionista calcistico, ma è il cinema ciò che lo anima e appassiona da sempre. Attori e pellicole sono il suo pane quotidiano. È interessante capire cosa ne pensi Joe Denti dell’attuale momento del calcio. Ironia al potere con Joe l’irrefrenabile Denti.

Intanto come se la passa Joe?

“Cerco di ammazzare il tempo, prima che il tempo ammazzi me!”. La frase è scritta da uno dei miei più grandi amici, Andrea G. Pinketts, penna per eccellenza del “Noir” italiano, compagno di molte avventure letterarie e televisive, fedele amico di lungo sorso. Sinceramente la mia vita non è cambiata dalle abitudini quotidiane. Lupo solitario continuo a scrivere cercando di divulgare la passione della Storia del Cinema in compagnia di migliaia di persone che dividono la mia passione per la Settima Arte. Del resto lo scenario di quello che stiamo vivendo è già stato raccontato in letteratura e nel cinema. Come diceva Isaac Asimov: “La fantascienza è l’anticamera della scienza”, e la finta realtà di una nuova epoca, si rivela più reale della realtà. In tutti i testi letterari e nelle pellicole di genere, l’inizio è lo specchio del presente. I poteri alti, davanti alla minaccia di un nemico oscuro diffondono notizie tranquillanti: “Non esiste nessun pericolo” – “Siamo in grado di controllare la situazione” – ” Abbiamo i mezzi per affrontare il pericolo”. E poi…Poi sono “cazzi” nostri. Il pericolo di un misterioso maligno “Virus” è ben descritto nell’opera di G.H.Wells in:”La guerra dei mondi”, poi trasferito sul grande schermo nel cult movie cinematografico del 1953. La devastante invasione di una flotta aliena sul pianeta Terra, non viene sconfitta dalle armi sofisticate umane, ma sconfitta dal “Virus” del raffreddore, nociva a una razza superiore. Metafora di un pericolo misterioso capace di distruggere civiltà superiori, come quella di noi uomini convinti della nostra supremazia nei confronti della minuscola natura. Se poi vogliamo continuare nell’immaginario cinematografico, il film di Steven Soderbergh, diretto nel 2011: “CONTAGION”, si rivela come una preoccupante realtà. Tutto è già stato immaginato, ma ora non siamo più lettori o spettatori, siamo i protagonisti.

Cosa farebbe Joe Denti di questo campionato?

Possiamo vivere senza calciatori, ma non possiamo vivere senza la Letteratura, il Teatro, il Cinema, la Musica. Non possiamo vivere senza l’Arte. Ascolto e leggo parole circensi su come si può riprendere questo campionato, parole di un mondo che non vive la realtà quotidiana. Il campionato va “eliminato”. Lo scudetto deve essere cucito sui camici di dottori e infermieri. E ho detto tutto.

Cosa pensa dei giocatori che sono fuggiti, scappati in patria?

Ho letto il commento del direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani su questa domanda e sono del tutto contrario. Chiunque di noi, in questo buio periodo, vorrebbe essere vicino alla propria famiglia. I calciatori hanno i mezzi economici per poterlo fare e fanno bene a farlo. Non è un tradimento al paese che li ospita è l’amore che tutti noi avremmo nei confronti dei propri cari.

A quale attore paragonerebbe Lotito?

Il presidente Lolito è un personaggio che non amo per la sua profonda ambizione di apparire, vittima della propria presunzione: non trovo attore che possa assomigliargli. Mi ricorda una frase di Bette Davis quando Samuel Goldwyn rifiutò di scritturarla: “Un uomo che va dallo psicanalista dovrebbe farsi curare il cervello”.

Il calcio come ne esce?

La storia ci insegna che dopo ogni tipo di “pestlilenza” nasce una nuova era, e il “calcio” non potrà farne a meno, sperando che torni ad essere uno spettacolo puro, lontano dal “verme” dei grandi interessi economici che lo hanno trasformato in “credo” lontano dal vero Sport.

E poi c’è il suo Milan, che diciamo a Gazidis?

Al mio “Milan”?…Cosa devo dire? Solo una cosa: “Non vivere sulla gloria del passato. Se il passato è più forte del presente, non ci sarà futuro.

La prima cosa che farà una volta fuori dall’emergenza?

La prima cosa che farò è quella di sedermi su una poltrona di un cinema e tornare a sognare a occhi aperti. “La vita non mi aiuta a vivere, il cinema sì”.

Joe Denti Cinema-MALPENSA24