BUSTO ARSIZIO – «Il palazzetto? Siamo pronti per partire». E’ più di una promessa quella che l’assessore allo Sport Laura Rogora annuncia davanti a più di 2 mila persone che ieri, domenica 15 dicembre, hanno affollato il Palayamamay per il saggio di Natale della Ginnastica Pro Patria. Poche, ma rassicuranti parole, quelle della Rogora nei confronti della società, degli atleti e dei genitori dei ginnasti. Che da almeno 20 anni attendono una struttura più dignitosa e dello stesso livello dei risultati che la Ginnastica Pro Patria conquista a tutti livelli. Compreso quello olimpico.
Con quel «siamo pronti a partire» l’assessore rompe così il silenzio che da mesi è calato sul progetto. Di cui nessuno, escluso il sindaco e a questo punto l’assessore allo Sport Rogora, sa nulla. Insomma l’impegno dell’assessore assomiglia un po’ alla posa virtuale della prima pietra. Tanto che in molti, davanti a quella promessa hanno commentato soddisfatti: “Meno male”. Annuncio che ha suscitato stupore in molti genitori che hanno figli tesserati alla società e che hanno riposto le speranze di abbandonare quanto prima la cantina del Palazzetto di via Ariosto.
La soddisfazione del presidente Vadalà
Emozionato e felice. Rosario Vadalà, presidente della Ginnastica Pro Patria ieri sera era un’uomo felice. Soprattutto per l’esibizione dei suoi atleti che hanno offerto un bellissimo spettacolo al grande pubblico del Palayamamay. «Una cosa da brividi – racconta il presidente – poiché in campo c’erano 600 ginnasti e sugli spalti più di 2 mila persone. Abbiamo chiuso l’anno alla grande. E con la conferma di poter contare su atleti validi, su istruttori di altissimo livello e su genitori che continuano a credere nel nostro lavoro e a fidarsi dei nostri allenatori».
Anche Vadalà ormai guarda con grandi speranze al comparto sportivo di Beata Giuliana: «Per far capire in quali condizioni siamo dico che è come stare tutti, da chi va alla materna a chi va all’università, in un’unica classe. E’ davvero sempre più difficile continuare ad allenarci dove siamo ora, anche perché siamo costretti a far convivere esigenze e metodi di allenamento differenti. Nonostante questo i risultati che nel tempo riusciamo a ottenere sono davvero esaltanti e soddisfacenti».