Busto al centro: «Anche Lega, Pd e Lara Comi hanno responsabilità politiche»

consiglio comunale di busto

BUSTO ARSIZIO – “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. E’ questo in sostanza quanto emerge dal comunicato stampa di Busto al centro inerente lo tsunami giudiziario in corso, nel quale, secondo i civici, ci sono anche responsabilità politiche precise. Rispetto alle quali nessuno esce indenne: la coordinatrice provinciale di Forza Italia Lara Comi, «che non ha mia preso una posizione chiara su chi alla luce dei fatti gestiva le vicende politiche di forza italia», ma anche la Lega e perfino il Partito democratico, che «hanno riconosciuto un ruolo politico a Nino Caianiello e così facendo hanno dato forza a quel sistema, nel quale sia chiaro, sono estranei».

Il sindaco faccia chiarezza

Alla luce della nostra attuale conoscenza dei fatti ci pare doveroso sollecitare il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli affinché, nel più breve tempo possibile e preferibilmente in consiglio comunale si esprima  sulle seguenti materie:
1) Quale sia la sua valutazione su quanto emerso dalle indagini della magistratura relativamente a quello che la stessa ha definito “sistema”coinvolgente i vertici provinciale e cittadino di Forza Italia, partito fondamentale nella sua maggioranza e proponente delle sue candidature a sindaco e presidente della Provincia.
2) Se non ritiene opportuna una rivisitazione degli incarichi assegnati, in quanto sindaco, nell’ambito di società ed enti partecipati, onde poter confermare la loro estraneità alla logica del così detto “sistema”.
3) Quali riassetti nella sua maggioranza di governo, consiglio e giunta, intenda promuovere a seguito degli innegabili impatti negativi che gli eventi hanno procurato alla stessa.

Accam, una questione tutta da rivedere

La nota di Busto al centro poi si sofferma anche su Accam. E rispetto all’intera vicenda chiedono:

La completa rivisitazione di tutta la problematica Accam, con il totale coinvolgimento del consiglio comunale,  al fine di aggiornare la posizione del Comune di Busto, alla luce dei recenti  accadimenti e alla decapitazione dei suoi vertici societari ed aziendali. Ci sembra opportuno segnalare in proposito: che già in occasione della  recente discussione in consiglio comunale, motivammo il nostro voto contrario al Piano industriale proposto anche con la richiesta di  un sostanziale cambio del CdA di Accam. La nostra città deve assumere una forte iniziativa nella gestione di questo difficile momento aziendale per diverse ragioni: il fatto che l’impianto è sul nostro territorio, la posizione di soci in quanto maggiori azionisti, la partecipazione di un esponente della maggioranza di Busto al Comitato di controllo analogo, cosa che  potrebbe richiamare una qualche responsabilità nella mancata percezione della gravità dei fatti contestati

Le responsabilità politiche

Per Busto al centro, a livello politico, nessuno si può chiamare fuori. «Dagli atti si evince che la magistratura – si legge nel comunicato – ha definito “sistema “ il complesso intreccio di rapporti politici e personali sui quali si reggevano le attività sotto indagine. La definizione di “sistema” individua la presenza di leadership, gerarchie, prassi consolidate e ruoli. Dagli atti si evince anche che il “sistema” operava in Forza Italia, ma aveva capacità di interlocuzione esterna, oltre che nell’ambito imprenditoriale, anche nell’ambito di altre forze politiche.
Sorgono quindi alcune osservazioni  che individuano forti responsabilità, se non giudiziarie, sicuramente politiche che non devono essere sottaciute dietro la cortina mediatica creata dai fatti puramente giudiziari.

Su Lara Comi

1)  Negli anni, e non pochi, durante i quali il “sistema” si sviluppava in Forza Italia,  a opera prevalentemente di una persona definita “non  appartenente al partito” (?),  tutte le attività del partito stesso erano correttamente sotto la responsabilità di una segreteria e di un coordinatore provinciale, che al momento non ha ancora espresso alcun commento in materia. La sua eventuale ed ipotetica dichiarazione di non conoscenza di un fenomeno così diffuso e governato da persone collocate, nella gerarchia funzionale, a livelli praticamente adiacenti al coordinatore, denunciano o una sua incapacità a vigilare o una sua imperdonabile negligenza. In ogni caso una sua completa responsabilità politica che non può essere sottaciuta come al momento sta avvenendo.

Su Lega e Pd

2) Dagli atti traspare sorprendentemente che anche altri partiti, Lega e PD in particolare, hanno spesso accettato il vertice del “sistema” come loro interlocutore privilegiato (ovviamente per questioni di tipo prettamente politico) e hanno anzi assegnato allo stesso un potere di loro rappresentanza nella conduzione di determinate operazioni, sempre ovviamente di  stampo politico.

Insomma, conclude il comunicato stampa «le responsabilità politiche dell’accaduto non ricadono unicamente su Forza Italia, ma in qualche misura vanno accettate anche da chi, con la propria accondiscendenza, ha collaborato a dar forza al così detto “sistema”. Il danno procurato, consistente nel distacco della gente dalla “politica” e nel peggioramento del già deficitario livello di fiducia nella stessa,  è responsabilità che purtroppo, nella nostra provincia, ha una diffusa paternità e può essere rimediato solo partendo da un chiaro e leale riconoscimento di responsabilità da parte di tutti coloro che, lontani da strumentalizzazioni elettorali, hanno a cuore la ricostruzione del rapporto fiduciario con la gente».

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