Legnano, il commissario Cirelli incontra il comitato contro l’antenna di via Frank

legnano comitato antenna commissario

LEGNANO – Piena apertura dal Comune e la consegna degli agognati documenti sui lavori. È quanto ha ottenuto il comitato di cittadini legnanesi che si oppone al ripetitore di via Anna Frank nell’incontro che una delegazione ha avuto questa mattina, lunedì 3 agosto, con il commissario straordinario Cristiana Cirelli e il vice commissario Giuseppe Mele. All’incontro era presente anche il legale del comitato, fermamente deciso a visionare le pratiche sulla procedura per l’installazione dell’antenna (nella foto), i cui lavori sono stati già ultimati. L’alto impianto di trasmissione – una ventina di metri – è predisposto per il 5G dell’operatore di telecomunicazioni Iliad e si avvarrà di una ulteriore rete di ripetitori collocati sui pali della luce a 100-150 m di distanza.

Il Comune fornirà i documenti richiesti

«Nell’incontro, estremamente cordiale – riferisce a Malpensa24 uno dei membri della delegazione, Massimiliano Pintus – ci è stato assicurato che entro domani ci saranno forniti tutti i documenti che chiedevamo da tempo. Quello che ci aveva colpito era il fatto che i lavori sono iniziati nei mesi scorsi senza dire nulla a nessuno: anche se l’antenna sorge su un terreno privato, non si capisce perché non è stata data alcuna comunicazione sul cantiere, nemmeno sul sito del Comune. La stessa Arpa ha dato il consenso probabilmente sulla carta, senza considerare che l’antenna è proprio a ridosso delle case: a soli 20 metri c’è un condominio, a 80 un parco giochi e a 150 metri una scuola».

I residenti: «Lavori fatti all’insaputa di tutti»

Ci sono però altri motivi di perplessità per i residenti nei dintorni. «I piani di localizzazione delle antenne trasmittenti – spiega Pintus – risalgono a vent’anni fa. A neanche 150 metri da quello costruito in via Frank c’è un altro pilone: non capiamo perché non è stato sfruttato quello già esistente anziché costruirne uno nuovo, e di quelle dimensioni. E poi: com’è stato possibile che lo abbiano costruito in pieno lockdown, quando qualunque altro cantiere era fermo?». Il comitato attende ora i documenti promessi per verificare che siano state rispettate tutte le procedure ed eventualmente fare ricorso se riscontrasse irregolarità. «La nostra –conclude Massimiliano Pintus – è sempre stata una protesta pacifica, mentre in altri casi simili sono passati alle maniere forti. Pensiamo di avere il diritto della piena conoscenza sulla storia di questa antenna, visto che nessuno ne sapeva nulla e il Comune, non si sa per quale motivo, ha omesso ogni comunicazione in merito».

legnano comitato antenna commissario – MALPENSA24