Legnano, opposizioni all’attacco: «Città in ostaggio, spezzare le catene»

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LEGNANO – Dura presa di posizione delle opposizioni legnanesi a poche ore dal nuovo Consiglio comunale convocato a sorpresa per la sera di oggi, martedì 25 giugno. In un comunicato diffuso dopo alcune settimane di silenzio, il Comitato Legalità che raccoglie minoranze e fuoriusciti dalla maggioranza si dice «sconvolto» dal ritiro delle dimissioni del sindaco Gianbattista Fratus, tuttora agli arresti domiciliari con l’accusa di aver “pilotato” alcune nomine in partecipate pubbliche. Secondo il comitato, la mossa del sindaco di ritirare le dimissioni si somma alla causa in corso al TAR sulla legittimità delle surroghe con cui si è ripristinato il numero legale in Consiglio e all’assenza di un commissario straordinario nominato (il mandato dell’attuale commissario prefettizio Cristiana Cirelli è provvisorio), col risultato di bloccare la città «perché nessun dirigente può assumersi la responsabilità di firmare spese che potrebbero essere impugnate».

«Unica soluzione, tornare al voto»

Il quadro descritto dal comitato è quello di «una città ostaggio di amministratori senza scrupoli agli arresti domiciliari». Proprio ieri, l’ex vice sindaco Maurizio Cozzi ha lasciato il carcere dopo 40 giorni di detenzione, ottenendo i domiciliari come lo stesso Fratus e l’ex assessore Chiara Lazzarini. Il comitato punta quindi il dito sui consiglieri di maggioranza ancora in carica: «Ci chiediamo se vi siano promesse, favori o poltrone che spingono i rimanenti consiglieri di maggioranza a restare al loro posto, con un Consiglio comunale dimezzato e un’Amministrazione cittadina paralizzata, nell’attesa del ritorno del “capo”». Per le opposizioni, c’è perfino la prospettiva che se il sindaco dovesse rimanere agli arresti per altri mesi e chiedesse di andare a giudizio, «non si potrebbe votare nemmeno il prossimo anno e si lascerebbe la città in stallo per due anni». Per questo sollecitano i consiglieri rimasti a «un’assunzione piena di responsabilità, per liberare Legnano da queste catene», cioè a dare le dimissioni, aprendo la strada all’arrivo del commissario prefettizio e quindi alle elezioni.

E ora la buttano in musica

Opposizioni e “dissidenti” della Lega puntano poi il dito sulle origine profonde della crisi politica, radicata «ben prima degli arresti del 16 maggio». E citano la gestione di ACCAM, la creazione di fondazioni ad hoc, la nomina del dirigente allo sviluppo organizzativo, la nomina del presidente della fondazione Sant’Erasmo e quella del direttore artistico Flavio Arensi. Di quest’ultimo, sottolineano, «sarebbe interessante far valutare ai legnanesi e ai consiglieri in carica l’esito del lavoro in questo anno abbondante di mandato». Per rimarcare la distanza con la situazione surreale creatasi in Municipio, mercoledì prossimo, 3 luglio, il comitato organizza un “concerto per la legalità” nel cortile del Cinema Sala Ratti: uno spettacolo «dove musica, poesia e attualità legnanese si intrecceranno armoniosamente».

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