LEGNANO – Durante un servizio antidroga nel centro città, i carabinieri del NOR (Nucleo operativo radiomobile) di Legnano hanno proceduto al controllo di un 33enne di nazionalità albanese, che sembrava tranquillo alla guida della propria Mercedes. Dai primi controlli è emerso che non era in regola con il permesso di soggiorno, mentre il nominativo non corrispondeva ad alcuna persona con precedenti penali. Tutto ciò però non quadrava agli operatori della sezione operativa del NOR, da giorni sulle tracce di un pusher con le stesse caratteristiche. Così, fatta intervenire una pattuglia in uniforme, è scattata una perquisizione alla persona e nell’auto: non è stato trovato stupefacente ma, malgrado non svolgesse alcuna attività lavorativa e, di fatto, non ne potesse svolgere perché privo del permesso di soggiorno, l’uomo deteneva 300 euro in banconote di vario taglio. Alle richieste di spiegazioni, riferiva che stava uscendo da una vicina pizzeria mentre gli uomini dell’Arma lo avevano visto uscire da un condominio di via Genova.
Nel suo covo in via Genova soldi e cocaina
I carabinieri hanno accertato presso lo stabile che il giovane era stato visto entrare e uscire da alcuni giorni da un appartamento del terzo piano. Nell’appartamento sono state trovate alcune dosi già preparate di cocaina, un involucro contenente 80 grammi della stessa sostanza e, accanto ad esso, banconote per altri 600 euro. Tutto il materiale e il denaro è stato sottoposto a sequestro, come i due telefoni trovati in possesso del pusher. Dichiarato l’uomo in stato di arresto, i carabinieri procedevano ad acquisire nel Comando di via Guerciotti le impronte digitali e immagini fotografiche. Dal riscontro con la banca dati delle impronte, è emerso che l’uomo era stato già identificato con diverse generalità in Italia e che a suo carico pendeva un ordine di carcerazione per scontare due anni e due mesi di reclusione. La condanna gli era stata comminata nel 2011 per una serie di reati fra cui spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e ingresso clandestino. L’uomo, a cui è stato quindi notificato anche questo provvedimento, è stato portato nella Casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione del pm della Procura di Busto.