Monti: “Troppi misteri sulla fornitura dei vaccini. Ue complice dei ritardi”

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MILANO –  “È curioso, addirittura grottesco, quello che ci vogliono far credere da Bruxelles. Confrontandomi con il capodelegazione al Parlamento europeo di Identità e Democrazia, Marco Zanni, è emerso che nelle 70 pagine di contratto fra l’UE e l’azienda farmaceutica CureVac per l’acquisto dei vaccini contro il Covid-19, i tratti salienti sono oscurati, specialmente quelle riferibili a dati importanti come la calendarizzazione dei rifornimenti. Altra dimostrazione, sempre che ce ne sia ancora bisogno, che il trio Von der Leyen, Conte e Arcuri ha fallito sulla campagna vaccinale”. Così Emanuele Monti, consigliere regionale varesino della Lega e presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, intervenendo sulla pubblicazione del contratto di vendita dei vaccini contro il Covid-19 fra Commissione Europea e la casa farmaceutica CureVac.

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Emanuele Monti

“La Commissione Europea – spiega Emanuele Monti – a cui si ispirano Conte e compagni per la formazione della compagine di Governo, è la stessa istituzione che prima secreta i contratti di acquisto delle dosi vaccinali contro il Covid-19 e poi li pubblica pieni di omissis e tratti oscurati nelle parti di maggior interesse. In un primo momento, infatti, il documento era accessibile solamente agli europarlamentari (in una stanza con l’impossibilità di prendere appunti o scattare fotografie) mentre ora è accessibile anche a tutti i cittadini, peccato che non siano visibili le parti che più interessano come la responsabilità dell’azienda in caso di danno legato alla somministrazione, al calendario di fornitura e il prezzo. In particolare, riguardo al costo delle fialette è stata oscurata anche la parte relativa alle tranche di pagamento, mentre sul quando la casa farmaceutica deve consegnare le dosi agli Stati membri il nulla più totale”.

“Imbarazzante – spiega ancora – è anche l’assenza di penali in caso di ritardo nella consegna da parte dell’azienda, mentre il contratto con Pfizer, l’unica produttrice attualmente autorizzata alla vendita, è ancora completamente secretato. Personalmente – aggiunge Monti – non ritengo normale questo atteggiamento da parte di un’istituzione che si erge a paladina della giustizia sociale e della trasparenza. Ma l’aspetto ancor più grave è il totale silenzio del Governo e del commissario Arcuri che sono sempre pronti ad incolpare le regioni sui ritardi”.

“Abbiamo acclarato – conclude – che l’asse Roma-Bruxelles ha fallito nuovamente sulla campagna vaccinale contro il virus. A farne le spese, nostro malgrado, sono i cittadini che vedono costantemente dilatarsi i tempi per la somministrazione. Come ha testimoniato il responsabile regionale della campagna vaccinale, Giacomo Lucchini, questi ritardi costringeranno la macchina ad un rallentamento di 15 giorni sulla tabella di marcia prevista. Non ci sono più dosi da utilizzare per i richiami al personale sanitario e quindi la partenza della seconda fase è, per forza di cose, da riprogrammare. Auspichiamo che a Roma e Bruxelles la smettano di chiudersi nelle segrete stanze e diano modo alla Lombardia di correre”.

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