Impariamo ad amare chi ama gli anziani

paolo caccia anziani

di Paolo Caccia

Un proverbio africano dice “quando muore un anziano e come veder bruciare una biblioteca” perciò: esperienza, sapienza e saggezza. Quando sentii questa frase la prima volta, in un’aula di università ero giovane, capii il significato ma forse non riflettei a lungo, anche se nel tempo feci ricerche e studi sulla terza età. La chiamai adultità, senza però forare lo schermo dell’indifferenza.

Il sapere di studi di esperienze di conquiste, sull’uomo non lo si è dimenticato ma messo nel cassetto profondo dell’oblio, l’oblio è una cattiva bestia, che fa dimenticare per paura di farci paura.

Il fenomeno dell’apatia verso l’anziano è andato avanti sino a quando il subdolo covit ha colpito le RSA. Eppure secondo stime del 2021 gli anziani in Italia, sopra i 65 anni, sono 13.923.000= di cui la metà over 75. Qualcosa si è mosso ma non tanto da diventare un problema umano e sociale nella nostra società. Più si affievolisce la paura della pandemia più si opacizza anche questo atteggiamento.

Oggi, ad eccezione di alcuni casi, è più facile amare un animale, che non parla, che ci fa le moine, non risponde, si lascia portare dove vogliamo, per alcuni è anche trend. In alcuni casi può supplire alla solitudine di chi è lasciato solo. Cosa è cambiato? La scala delle priorità e dei valori: cioè mettere al centro dell’azione sociale e politica l’uomo. Il fine umano della vita è coesistere, essere comunità tra diversi, con una unità di anima, cuore e intelligenza.

L’esperienza della pandemia ha appesantito il sentimento dell’egoismo, della paura per il futuro, di non aver risorse sufficienti per l’imprevisto ( l’aumento dei risparmi, un maggior individualismo, nella vita pubblica la cattiveria anziché il confronto tra i compiti da affrontare). Perciò prima vivere e poi il resto o l’altro.

paolo caccia anziani
Paolo Caccia

Ci sono persone, che per amore, per sensibilità si dedicano agli anziani: vedi i medici, gli infermieri, le badanti, o eroiche famiglie che mantengono il buon vicinato, che se non possedessero un certo valore di amore per la vita umana e parentale, non sceglierebbero questa professione od accoglienza. Questo atteggiamento non fa ancora massa nell’ opinione E’ una grande fetta di voti elettorali, di nonni che danno tempo, cuore e denaro per i nipoti e molto tempo ed impegno nel volontariato. Eppure l’assenza di attenzione, da parte dei partiti, per gli anziani e per le famiglie che vogliono avere figli è poca se non pochissima.

Si sta delegando tutto al volontariato cristiano e laico, che bussa forte per avere più udienza e sostegno. Le classi forti fisicamente e nel pieno della loro vitalità bisogna che capiscono che due sono i pilastri: una politica con una visione più completa sulla famiglia ed un impegno più forte per gli anziani.

Tra poco ci saranno voti comunali in molte città, quanto è presente il problema degli anziani e delle famiglie con figli?  Ritengo che bisognerà aggiungere stima e solidarietà politica a coloro che vogliono e operano per il bene degli anziani, non solo, ma avranno l’attenzione di una grossa fetta dell’elettorato. In primis voglio ricordarmi che una società che dimentica questo patrimonio è destinata alla decadenza ed agli errori del passato.

paolo caccia anziani – MALPENSA24