MILANO – “A una legge che aumenta la confusione e non risolve i problemi ormai cronici di una macchina sanitaria ingarbugliata e farraginosa, dimenticandosi dei problemi reali dei cittadini e distruggendo la storica cultura della cura autenticamente lombarda, il Pd non può che votare contro.” Così il consigliere regionale e capodelegazione del Pd In Commissione sanità Samuele Astuti motiva il voto contrario espresso oggi, 30 novembre, in aula dal Partito Democratico alla riforma della sanità lombarda.
“In questi anni – sottolinea Astuti – è stato separato ciò che doveva essere unito o comunque in relazione: il sanitario e il sociosanitario, ospedale e territorio, medici di base e sistema sanitario, pubblico e privato, enti locali e strutture sanitarie, cittadini che hanno risorse e cittadini che non le hanno, territori ricchi e territori poveri (anche in sanità).”
“Abbiamo raccontato in aula la nostra idea di sanità – continua Astuti -ma la maggioranza si è arroccata sull’ ideologia sanitaria, rendendo ancora più grave e sbagliata la scelta perché rimanda alla prossima legislatura l’applicazione di molti punti della legge.”
La discussione in Aula è andata avanti dal 10 novembre ad oggi, comprese alcune sedute notturne e una domenicale, in cui il Pd ha spiegato le proprie critiche all’attuale modello di sanità in Lombardia e ha illustrato la propria proposta alternativa, incentrata sull’universalismo, sul potenziamento della medicina territoriale, sulla capacità di ascoltare i bisogni di salute dei cittadini, per prevedere e programmare l’offerta e sul riequilibrio dei rapporti tra sanità pubblica e privata.
Dal canto suo, il segretario regionale del Pd, Vinicio Peluffo, commenta: “Tutto il Partito Democratico della Lombardia è grato al gruppo regionale che ha condotto per tre settimane una serrata battaglia in Consiglio regionale per difendere e promuovere un’idea diversa di sanità, capace di superare le interminabili liste di attesa, di dare risposte ai cittadini in ogni territorio e di riequilibrare il rapporto tra la Regione e la sanità privata. Tutte le forze di centrosinistra e il Movimento 5 stelle hanno lavorato unite, con un obiettivo comune, e questo è un fatto significativo. Il voto del centrodestra in Aula era scontato, ma non è finita qui. Ora, con ancora più forza, il PD sarà tra i cittadini a spiegare che cambiare si può e che non ci si deve rassegnare a una Regione guidata dal centrodestra che è ormai avviluppata nelle sue stantie logiche di potere, così distanti dai problemi e dalle richieste dei lombardi.”
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