San Vittore, «Pericolosa per lavoratori e ambiente». Sequestrata la Metal Drum

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SAN VITTORE OLONA – Nella mattinata di oggi, mercoledì 3 luglio, i carabinieri forestali hanno dato esecuzione, in collaborazione con gli ufficiali di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, di Arpa e di Ats, a un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della procura della Repubblica, relativo allo stabilimento della Metal Drum srl in via Puccini 10 a San Vittore Olona.

Ambiente e lavoratori a rischio

«Le indagini – si legge in una nota diffusa dalla procura – Hanno consentito di accertare una nutrita serie di gravi reati contro l’ambiente, nonché la salute e la sicurezza dei lavoratori, tanto da imporre la misura cautelare reale del sequestro preventivo dell’intera attività». La Metal Drum si occupa di bonifica e rigenerazione di fusti metallici e cisterne contenenti residui di solventi e resine, alcuni dei quali infiammabili. I sopralluoghi di Ats avrebbero evidenziato, secondo gli inquirenti, che l’attività veniva svolta da 5 operai in assenza di una valutazione dei rischi per la loro salute, in luoghi di lavoro non idonei in quanto non protetti dalla caduta dall’alto dei fusti accatastati (che per altro avrebbero ostruito le vie di transito), in mancanza di idonee cappe di aspirazione degli inquinanti e in difetto dei dispositivi di sicurezza. Sul fronte ambiente Arpa, secondo gli inquirenti, avrebbe accertato il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalla autorità amministrative in tema di rifiuti pericolosi. In particolare sarebbero state rilevati i miasmi provenienti da solventi e da contenitori pieni di liquame, la mancanza di bacini di contenimento e dei rapporti di prova relativi alle emissioni in atmosfera nonché la presenza di documentazione inidonea e incompleta. «»

Troppe carenze sul fronte della sicurezza

In tema di sicurezza i vigili del fuoco hanno segnalato all’autorità giudiziaria la mancanza del certificato di prevenzione incendi (nonostante la detenzione di prodotti infiammabili, incendiabili o esplodenti), l’inottemperanza a alcune prescrizioni contenute nel parere di conformità antincendio, la mancanza di un’idonea rete idrica e di un attacco per l’autopompa nonché di idonei idranti, preziosi in caso di incendio. Inoltre le uscite di sicurezza si aprivano con difficoltà, mancava la cartellonistica indicante i punti di ritrovo e l’illuminazione relativa alle uscite di sicurezza era insufficiente. Il risultato investigativo è stato reso possibile anche grazie al prezioso contributo dell’aliquota reati contro l’ambiente e la salute della procura della Repubblica istituita nel 2010 per dare supporto ai magistrati in questi ambiti, la cui attività diretta dal procuratore della Repubblica e coordinata dal responsabile Davide Corbella, garantisce il necessario collegamento tra autorità giudiziaria e organi ispettivi.

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