In fuga da Forza Italia: Agorà cerca nuove vie politiche per non perdere potere

VARESE – Il comunicato con cui Roberto Leonardi (nella foto a sinistra con Roberto Puricelli) annuncia le dimissioni da coordinatore varesino di Forza Italia arriva sulla posta elettronica della redazione alle 6,32 della mattina. Ora inconsueta per far sapere che qualcuno toglie il disturbo, soprattutto dopo aver informato con largo anticipo i gazzettieri amici di una decisione che rappresenta un altro duro colpo per un partito che, nel Varesotto, si va sfarinando. Sono le nuove dinamiche di una politica che, con la sostanza, ha perso anche la forma. In scia allo tsunami giudiziario che ha travolto i berlusconiani locali e, tra essi, la componente dominante, quella di Agorà. Per primo scioglie gli ormeggi Roberto Puricelli, personaggio di prestigio sulla scena varesina, esponente indiscusso dell’associazione finta culturale fondata da Nino Caianiello, il principale indagato nell’inchiesta Mensa dei poveri. Ora se ne va Leonardi, se non organico ad Agorà di sicuro contiguo al gruppo.

Fuori uno, fuori due, fuori una serie di sodali in giro per la provincia, pronti a rischierarsi sotto la bandiera caianielliana che, fin dal maggio di un anno fa, all’epoca degli arresti in serie, non è mai stata ammainata. E ora continua a garrire sul pennone della politica locale con la prospettiva di riciclare uomini e idee in chiave civica. In cosa se no? Senza generalizzare, il civismo sta diventando una sorta di refugium peccatorum di molti politici che hanno smarrito l’identità. Ma non la voglia di continuare a imporre la linea e conservare potere. Cosa che Agorà non può più fare in Forza Italia, in questa Forza Italia che ha messo ai margini coloro che sono stati macchiati dalle inchieste giudiziarie. E anche coloro i quali sono fuori dai guai con la giustizia, ma non intendono tradire l’appartenenza alla componente di riferimento, seguono la strada della diaspora. Con mille motivazioni, come quella di non riconoscersi più nel partito in cui hanno militato per anni. Così sbattono la porta. Li ritroveremo di sicuro agli appuntamenti elettorali con inedite casacche, lesti a non abbandonare il campo.

Taldone: “Sbagliato limitarsi alle critiche”

E Forza Italia cosa fa? Comunica il proprio pensiero attraverso il vice commissario provinciale Giuseppe Taldone, che diffonde le sue dichiarazioni ai giornali assieme alla foto di sé stesso alla scrivania. Posa di circostanza, sorriso un tantinello inopportuno. Tant’è. Cosa commenta Taldone? Eccone uno stralcio.

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Giuseppe Taldone

Spiace registrare tanta demotivazione politica nelle parole di chi sino ad oggi ha ricoperto un ruolo autorevole in Forza Italia, essendo stato il coordinatore cittadino del capoluogo della Provincia. Normalmente chi è ai vertici di un partito non dovrebbe limitarsi ad elencare ciò che ritiene essere solo criticità, ma dovrebbe, soprattutto, saper infondere coraggio ed entusiasmo all’interno della comunità, guidare i processi di crescita e rilancio dell’azione politica, attrarre gente nuova, giovani, adoperarsi per riavvicinare tutti coloro che per ragioni varie si sono disinnamorati o allontanati.  Questo è ciò che stiamo facendo da tempo in provincia di Varese come coordinamento provinciale, con grande e ritrovato entusiasmo, insieme al nostro commissario il senatore Giacomo Caliendo, con i nostri onorevoli, i consiglieri comunali, provinciali, i sindaci, i nostri militanti, gli amici e i simpatizzanti di Forza Italia. Un ringraziamento a Roberto Leonardi per ciò che ha potuto o voluto fare finora, certi allo stesso tempo di poter continuare a fare buona politica, anche su Varese, con il sostegno di tanti motivati amici e militanti.”

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