25 Novembre: video e campagna di sensibilizzazione del Comune di Legnano

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LEGNANO – Una campagna di sensibilizzazione e la diffusione un video appositamente realizzato. Sono gli strumenti adottati dall’Amministrazione comunale di Legnano per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’intento è mantenere alta l’attenzione su una questione delicata e resa ancora più attuale dalla diffusione del Covid-19: l’isolamento, imposto dalla necessità di contenere il virus, espone ulteriormente le donne alla violenza domestica. Il regista Giancarlo De Angeli ha interpretato la volontà dell’Amministrazione comunale di realizzare un prodotto comunicativo immediato e fruibile: è visibile sulla pagina facebook Città di Legnano-Palazzo Malinverni (nella foto, un fotogramma). Il Comune ritiene doveroso ringraziare il Centro Antiviolenza e la Uildm che hanno contribuito al progetto. Come di consueto, Palazzo Malinverni espone uno stendardo a tema: lo slogan “Basta violenza sulle donne” accompagna i volti di Patria, Maria e Antonia Mirabal, sorelle dominicane che si opposero alla dittatura di Rafael Trujillo e che furono uccise, per il loro impegno, il 25 novembre 1960.

Maffei: «Strada ancora lunga, percorriamola»

«La strada per eliminare la violenza contro le donne – commenta l’assessore alla comunità inclusiva, Ilaria Maffei – è ancora lunga. Stiamo cercando di sconfiggere la violenza fisica, ma c’è anche la violenza psicologica. Poi ci sono le “gabbie” culturali e le disparità di genere, a partire da quelle salariali, e le violenze che tipicamente colpiscono le donne con disabilità. Percorriamola, la strada per lasciarci alle spalle tutto questo. Non solo il 25 novembre ma ogni giorno, un passo alla volta».

Violenze alle donne più gravi con il lockdown

In occasione della ricorrenza di domani, il Centro antiviolenza Filo Rosa Auser che opera nell’ambito della Rete Ticino Olona (coinvolti 51 comuni dei distretti del Magentino, Abbiatense, Legnanese e Castanese) con sedi a Legnano e a Castano Primo, ha diffuso un rapporto da cui si evince che, come osservato a livello nazionale, il numero di donne che si sono rivolte al Centro nel periodo di lockdown è stato pressoché uguale al medesimo periodo dell’anno precedente, mentre la tipologia di violenza segnalata è stata più grave. Infatti, nei primi sei mesi dell’anno sono state prese in carico 44 donne (4 in meno rispetto al periodo gennaio-giugno 2019). Come si legge nel rapporto, «mentre le loro caratteristiche anagrafiche, economiche e socio-culturali (età, occupazione, residenza…) non si discostano dal trend fin qui osservato, è rilevante la differenza nella tipologia di violenza perpetrata, in quanto si assiste ad un aumento di atti lesivi più gravi e violenti, tanto da rendere necessari interventi di maggiore tutela della donna vittima. Nel periodo di totale blocco, per il 7% delle donne si è resa necessaria la messa in protezione, perché a rischio vita, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente si è dovuto assistere a interventi analoghi solo nel 2% dei casi».

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