A Gallarate il futuro del Casermone è top secret

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GALLARATE – Il futuro del Casermone si decide a porte chiuse. Al termine della Commissione Territorio, il sindaco Andrea Cassani ha chiesto al pubblico presente in sala di uscire per poter aggiornare i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione sul futuro dell’ex area dell’Aeronautica militare di viale Milano. «Il ministero della Difesa ci ha chiesto massimo riserbo sulle trattative», si sarebbe giustificato il primo cittadino, spiegando così la decisione di secretare il confronto.

Una nuova scuola

A quanto trapela a margine della riunione, la costruzione di un nuovo edificio scolastico resta l’obiettivo primario dell’amministrazione di Gallarate e Cassani lo avrebbe ribadito anche durante l’ultimo incontro a Roma con i responsabili del Demanio e del ministero. Gli attori al tavolo rimangono dunque gli stessi, ma starebbero mutando le condizioni. Il fatto che il Demanio sia ancora della partita lascia intendere che rimanga in piedi l’ipotesi, prevista nella delibera di giunta dello scorso dicembre, di una permuta di immobili comunali in cambio di aree dell’ex sedime militare. Gli immobili di proprietà comunale di interesse del Demanio sarebbero ovviamente quelli già occupati da attività dello Stato: caserma dei carabinieri, della guardia di finanza e il commissariato (oltre che alcuni alloggi per i militari), per i quali lo Stato versa nelle casse di Palazzo Borghi una quota complessiva annuale inferiore ai 100mila euro. Si spiegherebbe in questo modo il sopralluogo avvenuto nei giorni scorsi, con l’assessore Sandro Rech (Lavori pubblici) a fare da accompagnatore ad alcuni emissari dell’Agenzia del Demanio nell’ex pretura, oggi sede della polizia di Stato.

Qualcosa sta cambiando

Se l’idea primordiale era quella di riconvertire una parte dell’ex deposito a scuola, una valutazione tecnica fatta realizzare dalla giunta avrebbe indicato come «anti-economica» la riqualificazione dell’immobile già esistente. L’analisi costi-benefici avrebbe giudicato più opportuna la costruzione di un edificio ex novo. A ciò si aggiunge – o almeno questo è ciò che è trapelato dalla Commissione – che non è nemmeno escluso che il Casermone possa essere tolto dalla vendita. Se così fosse, gli scenari che si aprirebbero sono due: o un ritorno in città di attività strategiche del ministero della Difesa oppure , e ci sono altri esempi in Italia, che le ex aree militari passino dal ministero della Difesa a Difesa Servizi spa (società per azioni con socio unico il ministero della Difesa), la quale mette in locazione le proprietà con l’obiettivo di rivalutarle e farle fruttare. Un’operazione che potrebbe essere replicata anche a Gallarate, con una parte dei profitti destinati naturalmente alla costruzione della nuova scuola.

Il sindaco, interpellato sulla vicenda al termine della riunione top secret,  si limita a dire che «il ministero della Difesa ha chiesto riservatezza sui termini dell’accordo, ancora in fase di definizione. L’unica cosa che posso dire è ciò che ho richiesto al tavolo a nome della città: un nuovo plesso scolastico per Madonna in Campagna».

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