Aborto farmacologico e nomine: Cattaneo, le ragioni di un dissenso

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Nelle sedute di Giunta Regionale di lunedì 17 dicembre sono stati approvati importanti provvedimenti tra cui le determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l’esercizio 2019.

Un piano che contiene al suo interno la programmazione sanitaria per l’anno a venire, finalizzata a portare avanti, tra gli altri aspetti, l’ammodernamento tecnologico delle strutture, un rinnovato impegno nel miglioramento della rete di offerta e nuovi positivi programmi di prevenzione e di intervento in ambiti importanti come gli Stati vegetativi, l’Alzheimer, ecc.

È il frutto di un lavoro positivo portato avanti in questi mesi che ha l’obiettivo di mettere al centro il diritto alla salute dei nostri cittadini.

Nonostante queste positive premesse, c’è un punto decisivo in questa delibera che non ho condiviso e che mi ha portato a non partecipare al voto. Perché?
All’interno del lungo documento di 260 pagine, a pagina 81 è presente un paragrafo sulle interruzioni volontarie di gravidanza che contiene una “brutta” novità: il riferimento alla possibilità di aborto farmacologico (diventato di fatto una alternativa alla tecnica chirurgica attraverso il medicinale Mifegyne) somministrato in day hospital e non più con ricovero ospedaliero.

Di fronte a questo lavoro così scrupoloso e ben fatto per rendere ancora più efficiente il nostro sistema sanitario, ho letto ancora di più come una inspiegabile stortura l’introduzione di questo sostanziale alleggerimento di responsabilità nei confronti del soggetto più debole: l’embrione.

Il Consiglio Superiore di Sanità ha per ben tre volte espresso un parere contrario rispetto al cosiddetto aborto a domicilio perché poco sicuro per la salute della donna, imponendo di fatto il ricovero in ospedale fino all’espulsione dell’embrione.

Ma c’è anche una ragione più profonda che mi ha impedito  di votare la delibera (ho avuto modo in più occasioni nelle ultime settimane di manifestare la mia completa contrarietà rispetto a questo passaggio) ed è una riflessione sull’idea di “vita umana” che per me ha un valore fin dal concepimento e che non può essere “liquidata” o “alleggerita” attraverso un farmaco somministrato in day hospital finalizzato a cancellarla per sempre.

Insieme all’aspetto puramente sanitario, non si può non considerare l’aspetto umano e psicologico legato alla cura e all’assistenza non solo medica di fronte alla scelta così difficile e dolorosa per una donna che non può essere lasciata da sola.

Attraverso la somministrazione di un farmaco in day hospital l’aborto non viene reso meno traumatico o privo di rischi. Viene però reso più semplice, in una prospettiva di “banalizzazione” di questa scelta drammatica che per ragioni etiche e convinzioni profonde non posso accettare. Per queste ragioni, che ho illustrato alla Giunta (senza peraltro trovare il sostegno da parte di altri) la delibera regionale non ha avuto il mio voto.

Inoltre in un’altra seduta urgente convocata nel tardo pomeriggio di lunedì 17 sono state approvate le DGR di nomina dei nuovi direttori generali della sanità (ASST e ATS). Anche questa delibera non ha avuto il mio assenso. In accordo con il mio partito, dopo un confronto con i responsabili nazionali e regionali, in considerazione del fatto che le nostre istanze non sono state tenute in alcuna considerazione e che sono stati esclusi profili di provata competenza, ho espresso la mia contrarietà.
Noi siamo, non da oggi, convintamente parte della coalizione di centro destra che governa Regione Lombardia. Siamo una componente numericamente meno numerosa che in passato, ma che ritiene di dover essere considerata in forza della propria dignità politica, proprio in quanto parte di una coalizione a cui vogliamo dare un contributo nella direzione della qualità dell’intero sistema e della valorizzazione delle competenze. Un contributo per un centro destra aperto e inclusivo, fondato sui valori della persona, della famiglia, della sussidiarietà, della valorizzazione delle autonomie locali e sociali.

Raffaele Cattaneo
assessore regionale all’Ambiente

 

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