Il nuovo dg Porfido: «Pronto a raccogliere la sfida sanitaria di Busto e Gallarate»

eugenio porfido ospedale

BUSTO ARSIZIO – «Non capita tutti i giorni di costruire un nuovo ospedale. Anzi a volte non capita proprio nella vita professionale. Per questo credo che per me, la direzione dell’Asst Valle Olona, rappresenti una sfida complessa e affascinante. Alla quale inizierò a pensare e a lavorare dal primo gennaio, giorno in cui, come da contratto, prenderà il via il mio mandato a Busto e Gallarate». E’ lombardo, Eugenio Porfido, il nuovo direttore generale dell’Asst Valle Olona, che già oggi, 18 dicembre, era in  Regione Lombardia per prendere i primi contatti e che, raggiunto via telefono, ha dichiarato di essere pronto a cogliere le sfide che la sanità bustocca e gallaratese gli riserverà.

Porfido è nato e risiede a Bergamo, «ma – spiega – per motivi professionali è da molti anni che non lavoro nella mia regione. Sono soddisfatto dell’incarico che mi è stato affidato e ringrazio per questo il governatore Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Anche se devo ammettere che in questo momento conosco la situazione sanitaria regionale e locale solo attraverso letture specifiche e contatti personali».

E se la costruzione dell’ospedale unico è la grande sfida del futuro che attende Porfido, il nuovo direttore generale è consapevole che, fin dal giorno in cui diventerà a tutti gli effetti dg dovrà subito affrontare una serie di problematiche contingenti e quotidiane che da tempo affliggono i presidi ospedalieri di Busto e Gallarate.

A partire dalla carenza di personale e dalla fuga di medici che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario dei due ospedali cittadini. «Non ho conoscenza diretta della situazione, anche se stiamo parlando di due problematiche comuni anche ad altre realtà e che, nella mia carriera ho avuto modo di affrontare. La nostra sanità del resto sta soffrendo la carenza degli specialisti. So che ci sono problemi anche sull’infermieristica. Io dico sempre che il personale più che una risorsa è un capitale e che le aziende sanitarie sono le uniche che producono servizi fatti da uomini per altri uomini. Ciò significa che non si potrà mai pensare a una sanità totalmente automatizzata. Non solo. Oltre a tutto questo c’è un altro fattore di sofferenza che è la carenza delle risorse nel settore sanitario. Detto questo, prima di parlare di risorse, dovrò capire e vedere come sono utilizzate».

Altra spina nel fianco della realtà ospedaliera che il direttore generale dovrà risolvere è legata al Cup e ai tempi lunghi di attesa di prenotazione. Una questione che, al momento, nemmeno il nuovo sistema informatico, introdotto solo da qualche mese fa e che in realtà avrebbe dovuto portare benefici all’utenza ha dato gli esiti sperati da dirigenti ospedalieri, ma soprattutto dagli utenti, quasi ogni giorno e a lungo in coda.

«Su questo problema – spiega Porfido – potrebbe bastare cambiare punto di vista e organizzazione. Mi spiego meglio. Lo scorso agosto mi sono ritrovato a dover rifare il mio documento di identità. E, per carenza di personale, ho dovuto aspettare diverse ore. Ecco, se dallo sportello mi avessero detto quale sarebbe stato il mio tempo d’attesa io avrei fatto altro e sarei tornato al momento del mio turno. Ripeto, non conosco la situazione del Cup di Busto e di Gallarate e quindi non ho al momento la soluzione. Ma so anche che, con una diversa organizzazione, si potrebbe anche risolvere».

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