Abusi sui minori, a Busto nuovo centro specialistico a sostegno delle famiglie

BUSTO ARSIZIO – Un centro clinico specialistico multidimensionale di sostegno alle famiglie, con un polo formativo di eccellenza sul tema del supporto ai bambini e adolescenti vittime di abusi e maltrattamenti. Sorgerà in via Marconi 10 a Busto grazie all’alleanza tra tre soggetti no profit: la Cooperativa Davide, il CTA (Centro di terapia dell’adolescenza) e Acof-Istituti Olga Fiorini. «Qualcosa di veramente nuovo e di unico sul territorio – spiega Gaetano Felli, presidente di Davide Onlus – tre associazioni insieme per portare avanti un lavoro multidisciplinare e multidimensionale. L’idea di questo centro è di non lavorare solo sulla città di Busto Arsizio ma anche su tutto l’asse della Valle Olona». Come spiega Beatrice Masci, della direzione scientifica di Davide onlus, «Busto può diventare un polo nel sostegno alla famiglia con un’equipe variegata. Siamo presenti e vogliamo dare risposte al territorio».

I protagonisti

La cooperativa Davide onlus dal 1999 si occupa di curare le ferite da maltrattamento e abuso all’infanzia di bambini/preadolescenti e di formazione agli adulti correlati, il CTA (Centro di Terapia dell’Adolescenza) si occupa da trent’anni di psicoterapia a favore degli adolescenti e delle loro famiglie, con particolare riferimento alla casistica più grave e complessa, di ferite da maltrattamento e abuso all’infanzia, nonché di formazione specialistica su temi affini per famiglie e operatori, e ACOF si occupa di educazione, istruzione e formazione professionale, permanente, continua e specialistica da molti anni. Tre enti che intendono contribuire alla fondazione di un centro clinico specialistico multidimensionale di sostegno alle famiglie e di un polo formativo di eccellenza, che desidera collaborare con l’ente pubblico. Il centro avrà sede in via Marconi 10 e intende «essere, diventare, restare un punto di riferimento territoriale non solo cittadino ma provinciale».

«Fa bene alle famiglie»

Una sede prestigiosa, quella di via Marconi, i cui lavori di sistemazione sono in corso e termiranno nel giro di poche settimane: «Sarà la “casa” in cui accogliere le famiglie e farle sentire non giudicate, perché la valutazione genitoriale chiesta da un tribunale spaventa tantissimo – fa notare Sara Pietrobon, responsabile e coordinatrice per il CTA – lavorare con la famiglia è necessario per creare una relazioni di fiducia con gli operatori. Tante situazioni sono migliorate se si lavora con la famiglia». Ma i tre enti stanno già lavorando assieme, con un’equipe multidisciplinare che comprende psicologi, psicoterapeuti, educatore professionali, pedagogisti, ma anche formatori digitali.

Un centro clinico

«Viviamo queste problematiche quotidianamente – sottolinea Cinzia Ghisellini di Acof – lavorare in rete può essere utile per i nostri utenti ed è per questo che abbiamo sposato a pieno titolo questa iniziativa. Le chiacchiere sono tante, ora è il momento di fare». Rispetto alle esperienze già oggi in campo, il centro specialistico di via Marconi avrà «nuove modalità operative, un’equipe formata, esperienza pregressa rispetto a diverse gradazioni di disagio – sottolinea Beatrice Masci – e in più la presenza di un polo formativo che lavora con insegnanti e caregiver». Un centro clinico a disposizione degli operatori ma anche dei singoli utenti privati, con una particolare attenzione a permettere l’accesso anche alle fasce deboli. «È un’altra eccellenza di Busto» afferma il sindaco Emanuele Antonelli, affiancato dall’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri.

I compiti

Il centro specialistico di sostegno alle famiglie si occuperà di valutazione multidimensionale della situazione di vita del nucleo familiare e individuazione dei fattori di rischio e di protezione; diagnosi delle criticità; prognosi, con particolare attenzione alla rilevazione delle risorse presenti o da attivare; declinazione e co-costruzione di un efficace progetto di cura e di intervento; interventi di cura e riparazione di ferite e/o traumi vissuti dai minori, oltre che di sostegno alle famiglie. Il centro potrà svolgere interventi intensivi di supporto al nucleo familiare o come “base sicura” per un successivo affidamento ai servizi territoriali di competenza. «Vogliamo che sia un campanello a cui suonare quando si ha un’esigenza» rivela Gaetano Felli.

Busto, Davide e amministrazione alleati per combattare gli abusi sui minori

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