Accam, Radice: «Spegnere l’inceneritore». Legnano c’è: «Ma se votò per tenerlo…»

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LEGNANO – Una gestione dei rifiuti «ambientalmente sostenibile»: è quanto chiede per Legnano il candidato sindaco del centrosinistra, Lorenzo Radice. «Nella gestione dei rifiuti – sostiene Radice – Legnano deve fare un salto in avanti, per la nostra salute, per il futuro del nostro territorio. Con coraggio, oggi è tempo di un radicale cambio di visione: sostenibilità ambientale e filiera integrata del rifiuto si realizzano riducendo i rifiuti, aumentando la raccolta differenziata e gestendo responsabilmente l’indifferenziato arrivando a spegnere l’inceneritore di Borsano. Per anni – prosegue il candidato sostenuto da Pd, Insieme per Legnano, riLegnano e Legnano Popolare – Legnano ha affidato i propri rifiuti ad Accam, società pubblica, fatta da 27 comuni, con Busto Arsizio primo socio di maggioranza relativa e Legnano secondo. Negli scorsi anni la maggioranza dei comuni soci aveva indirizzato la società verso una progressiva dismissione dei forni per investire nelle nuove tecnologie di recupero, differenziazione e riciclo a freddo. Negli ultimi due anni Accam ha decisamente cambiato visione e strategia».

«No al piano industriale di Busto e Gallarate»

Per Radice, «l’attuale piano industriale punta a usare sempre di più i forni per bruciare rifiuti di varia natura (soprattutto sanitari) provenienti da mezza Italia. Diciamo a Busto e Gallarate che questa linea non è accettabile! Noi saremo fermi nel chiedere un nuovo piano industriale che faccia cambiare rotta ad Accam. E lo faremo lavorando con tutti i comuni soci dell’Altomilanese, che valgono il 40% della società. Se qualcuno tra Busto e Gallarate pensa che Accam sia proprietà privata ha sbagliato a capire: Legnano farà valere tutto il suo peso e non farà sconti. La gestione ambientalmente sostenibile dei rifiuti non è barattabile con alcuna logica industriale e di profitto. La sostenibilità ambientale e la salute sono il bene primario: faremo di tutto per ottenerli».

«Candidato sindaco smemorato sul “mostro” di Borsano»

A Lorenzo Radice ribatte la lista Legnano C’è, che ha recentemente annunciato la sua partecipazione alle elezioni amministrative di settembre. «Per qualsiasi problema – si legge in un post sulla pagina social di Legnano C’è – il candidato del Pd ha pronta la soluzione, evidentemente si tratta di un omonimo del Lorenzo Radice capogruppo di Insieme per Legnano che durante la giunta Centinaio di problemi non ne ha risolto neanche uno, anzi ha contribuito a crearne di nuovi. Oggi ci racconta che l’inceneritore di Borsano va chiuso quando è ancora aperto solo grazie alle decisioni irresponsabili proprio della giunta Centinaio, che aveva a disposizione un momento storico-politico irripetibile in cui avrebbe potuto insieme a Gallarate mettere la parola fine al mostro di Borsano. Ma le scelte furono altre e oggi il problema è molto più difficile da risolvere. Siamo alla solita propaganda – l’affondo – falsa e ipocrita del Pd, ambientalista solo quando si trova all’opposizione. Strano che nessuno ricordi il recente passato e dica al signor Radice che prima di pontificare su tutti i temi farebbe bene ad andare a rileggersi tutti gli atti ufficiali da lui votati: scoprirebbe che quando ne ha avuta la possibilità ha fatto e condiviso scelte che andavano in tutt’altra direzione rispetto a quello che oggi ci racconta».

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