Ecco come aggiriamo i controlli

SUPERMERCATI, GIARDINI CONDOMINIALI E FARMACIE

Dite la verità, lo avete pensato tutti (o quasi): come posso aggirare le limitazioni? Niente ipocrisie, ammettiamolo. Anche perché alcune limitazioni sfiorano l’assurdo. Abbiamo raccolto la testimonianza di alcuni lettori ed ecco un articolo provocatorio. E’ evidente che le disposizioni non vanno aggirate, che bisogna rispettare con scrupolo tutto quanto previsto nei decreti in vigore. E questo non solo per il rischio di denunce e sanzioni, ma perché il covid19 è una cosa seria, sono morte molte persone e il comportamento corretto di ciascuno fa sicuramente la differenza fra vivere e morire per molti. Affermato il principio, che è tanto etico quanto legale, vediamo cosa ci hanno segnalato alcuni lettori.

Auto private e supermercati – Le auto private e i supermercati sono due dei luoghi ove sussiste un elevato pericolo di contagio. Nei veicoli privati il rischio è davvero alto in quanto ambiente chiuso e ristretto, quindi è assolutamente logico che bisogna evitare di trasportare persone estranee alla famiglia con cui si convive in casa, d’altra parte però è assurdo che non si possa portare il figlio o la moglie già conviventi. Al supermercato, invece, la questione si inverte, qui è permesso arrivarci con la propria moglie, ma a distanza di sicurezza, e prima di entrare bisogna stare in fila singolarmente: ecco quindi che molti coniugi escono di casa insieme, si dispongono distanziati in fila indiana sul marciapiede fino al supermercato, e una volta lì fingono di non conoscersi. Una volta all’interno del supermercato dialogano con il telefonino, per mettersi d’accordo su chi compra che cosa. C’è da capire quale sia il beneficio individuale e di coppia prodotto da una esperienza simile. Non sarebbe meglio andare al supermercato uno per volta? Anche perché, dopo settimane di convivenza forzata, un poì di solitudine non farebbe male.

Giardini e cortili condominiali – E veniamo ai giardini condominiali, questi ambienti chiusi sono spesso anche lontano dagli occhi (e dall’azione) delle forze dell’ordine, e si moltiplicano quindi le occasioni nelle quali ci si incontra, si scambiano amabilmente due chiacchiere (fino a febbraio ci si mandava al diavolo), ci si sofferma a prendere un po’ di sole, e spesso una sola persona, generalmente una mamma, attende un gruppo di bambini che si riuniscono per giocare. Una valvola di sfogo dopo 6 / 7 settimane di quarantena. Ma non è finita qui: se vuoi mandare il bimbo dai nonni (pessima idea visto che sono gli anziani a morire) basta che sfrutti una delle occasioni per uscire, generalmente la spesa, e lasciarlo da loro se sono sulla strada.

Gli anziani, la farmacia e il giornalaio – Molti anziani non hanno ancora capito che sono i più a rischio di covid. O forse hanno raggiunto un fatalismo tale da sentirsi degli autentici highlander. Fatto sta che alcuni farmacisti ci segnalano ripetuti accessi nelle loro farmacie di anziani che acquistano un giorno sì e uno no, prodotti assolutamente non necessari. L’anziano che va in farmacia non è sanzionabile, ha già l’autocertificazione pronta in tasca, e quindi avanti popolo. L’obiettivo ovviamente non è la farmacia, bensì la passeggiata (complice il clima primaverile fino a qualche giorno fa) oltre i 200 metri da casa. Figli e nipoti? Inermi, o forse non ce la fanno più a combattere contro l’ostinazione dei loro vecchietti.

Questa rubrica è dedicata ai nostri lettori: raccontateci la vita ai tempi del coronavirus. La vostra vita. Mandateci via mail (coronavirus@malpensa24.it) foto e commenti di situazioni domestiche, di ciò che fate, di ciò che accade e di come state vivendo questi giorni difficili, le vostre riflessioni, i vostri quesiti. E noi pubblicheremo.

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