Al Baff c’è Bille August, il regista «onesto» che ama Sorrentino ma non Hollywood

Bille August all'ICMA

BUSTO ARSIZIO – Vigilia da Oscar per la ventesima edizione del B.A. Film Festival: stamattina, 1° aprile, all’istituto Antonioni di villa Calcaterra è arrivato Bille August, il regista danese che sarà tra i protagonisti della giornata di apertura della kermesse cinematografica. «Conoscevo questo festival e sono entusiasta di essere qui» le prime parole del superospite davanti alle telecamere. Dove ha anticipato qualcosa della “lezione” che darà domani ai ragazzi della scuola di cinema: «Buttatevi, oggi per fare un film bastano uno smartphone e un Pc. Provateci».

Il benvenuto al maestro August

L’ICMA e Busto sono già in clima Baff, con lo “sbarco” in città del regista danese vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero nel 1988. Domani, sabato 2 aprile, nella serata inaugurale al teatro Sociale, Bille August riceverà il premio Dino Ceccuzzi Platinum all’eccellenza cinematografica, riconoscimento già assegnato, tra gli altri, a big del calibro di Francis Ford Coppola, Faye Dunaway e F. Murray Abraham. «Busto è una città che ama il cinema e il BAFF negli anni ha portato la città nel mondo e il mondo in città – il benvenuto della vicesindaco Manuela Maffioli – da assessore alla cultura riconosco il maestro come uno dei volti belli della cultura mondiale: la raffinatezza che contraddistingue il suo tratto corrisponde perfettamente al nostro festival, un festival che non fa rumore ma qualità, in tanti modi, con gli ospiti, le pellicole, gli eventi collaterali».

La “lezione” di Bille

«È meraviglioso essere qui in questo festival – le parole di Bille August – è importante celebrare i film nei cinema. Nonostante il Covid è un’esperienza che non si perderà mai, le persone continueranno ad andare in sala perché il cinema permette di tornare bambini». Nella chiacchierata, moderata da Matteo Inzaghi, con i giornalisti (e con i cinefili come l’immancabile Celeste Colombo), August ha parlato della sua idea di cinema. «Ho provato a lavorare a Hollywood, ma non mi è piaciuto, è un’industria che sforna film. È la produzione che ha la parola finale su tutto e tu perdi la tua integrità». Alla domanda se c’è un regista italiano che gli somiglia, ha citato Paolo Sorrentino: «Ogni suo film ha la sua firma – spiega il maestro danese – ho visto “È stata la mano di Dio”, un bellissimo film, molto onesto e molto italiano, che mi ha toccato. Ho imparato molto della cultura italiana». La diversità culturale è un tema a cui tiene particolarmente: «Se i film danesi o cinesi imitassero Hollywood si perderebbe interesse, è importante che gli italiani facciano film italiani, con autenticità e in modo onesto». Su Hollywood, da membro della Academy degli Oscar, il maestro danese ha un’opinione negativa: «È cambiata. Prima c’erano i grandi studios e quelli più piccoli, che si dividevano tra film da popcorn e film da caffelatte, ora Hollywood è interessata solo ai grandi film di cassetta, e per questo è sorto l’interesse di piattaforme come Netflix che permettono di fare altre cose».

Busto e poi Ischia

Ai giovani parlerà domani, 2 aprile, nella prima Masterclass del Baff numero 20: «Un consiglio? Siate onesti e lavorate in modo onesto. Fare film era complicato 50 anni fa quando ho iniziato, ma oggi bastano uno smartphone e un pc: andate fuori, provateci, fate riprese e fate film. Poi con l’esperienza si impara». August ha raccontato della sua folgorazione per il cinema grazie al capolavoro di Federico Fellini “La Strada”: «Ne ero rimasto affascinato. Lì mi sono detto che sarebbe stato bellissimo se un giorno potessi essere parte di questo universo». E poi ha parlato della sua lunga carriera, iniziata come direttore della fotografia prima di passare alla regia, e dei «due mesi passati con Ingmar Bergman sull’isola svedese in cui viveva» per progettare il successo “Con le migliori intenzioni”, premiato con la Palma d’Oro e di cui Bergman è stato sceneggiatore. «Un confronto tra due registi è interessante, dato che di solito non c’è tanta occasione di discutere, poi è diventato un carissimo amico, e mi manca molto». Fino ad arrivare a raccontare il suo prossimo lavoro, il film “Tu, mio” tratto da un romanzo di Erri De Luca: «Inizierò a lavorare a Ischia, sono entusiasta perché è una bella storia».

busto arsizio baff Bille August – MALPENSA24