Munari: «Sarà un Baff bello e raffinato. Il ventennale, un traguardo impensabile»

Alessandro Munari

BUSTO ARSIZIO – «Il Ventennale? Un traguardo impensabile all’inizio. Sarà una bellissima edizione, culturalmente raffinata, anche se con il cuore triste per quel che succede in Ucraina». Un’edizione “tonda”, la numero 20, che onora la storia del BA Film Festival: così la vede Alessandro Munari, presidente della B.A. Film Factory che domani, 1° aprile, accoglierà a Villa Calcaterra il grande Bille August (uno dei pochi registi ad aggiudicarsi due volte la Palma d’Oro a Cannes) e che sabato 2 aprile aprirà la nuova edizione del Baff, l’ennesimo “miracolo” del sogno del cinema che si compie a Busto Arsizio.

Presidente Munari, tutto pronto per lo show?
Dopo due anni di pandemia che ci hanno complicato il lavoro e anche costretto a spezzare in due il festival, quest’anno eravamo pronti per il Ventennale e c’è la guerra. Non abbiamo il cuore leggero sapendo quel che succede a milioni di persone in Ucraina, ma la cultura fa unione, fa amore, fa identità.

La tragedia dell’Ucraina sarà presente come già alla notte degli Oscar?
Ci conforta il fatto di avere con noi per la prima sera Lidiya Liberman, un’attrice ucraina molto brava e sensibile che tra le altre cose leggerà un brevissimo ma bellissimo monologo. Di cui non anticipo niente perché merita davvero di essere ascoltato. Ci ricorderà che la guerra è una sciagura in sé, a prescindere dalle ragioni e dai torti, che pure ci sono.

Il Ventennale sarà un altro filo conduttori di questa edizione?
Fin da subito, con la presenza di Anita Caprioli, la nostra “local hero”. Prima madrina del festival nel 2003, ma anche chiamata a far parte del comitato scientifico dell’ICMA con Alberto Barbera, altro ospite di questa edizione. Fa piacere che torni in questa duplice veste, anzi triplice perché è un’attrice che fa delle cose fantastiche.

Sono passati 19 anni da quella prima edizione. C’era da crederci di ritrovarsi qui?
Un traguardo impensabile. Molto di questo va al merito di chi fin dall’inizio ci ha creduto, a partire dall’attuale presidente onorario Gabriele Tosi e chi c’era con lui, di aver insistito con una certa caparbietà a fare una cosa che sembrava contro natura, perché è come se a Cannes pensassero di organizzare il festival della metallurgia. È stata l’unione del lavoro di tutti noi che ha portato a questo Ventennale.

Edizione 2005 del BAFF: Alessandro Munari con Zucchero, e sullo sfondo Francis Ford Coppola

Chissà quanti ricordi?
Tanti amici non ci sono più. Da Luciano Emmer a Carlo Lizzani e Mario Monicelli, dal primo ospite internazionale Roy Scheider al grande Carlo Rambaldi, che era una presenza fissa. Senza dimenticare Gianni Cavina, un grande uomo di teatro e di cinema che è scomparso solo qualche giorno fa e che ricordo essere stato non solo un nostro graditissimo ospite del festival ma in passato anche candidato ad essere docente di recitazione dell’Istituto Antonioni. Ma è bellissimo che alcuni invece ci saranno, come Anita Caprioli ma anche Vittorio Storaro, uno che ha vinto tre premi Oscar.

Soddisfatto del programma del Ventennale?
Io sono contento che si vada nella direzione giusta, pur con il cuore triste per quello che sta succedendo nel mondo, ma con la speranza di portare un po’ di serenità. Penso ad esempio alla proiezione del Vangelo Secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini, che è una meraviglia del cielo, fondamentale per capire la grandezza di Pasolini. Presentato da Maurizio Tedesco e don Davide Milani, che è a capo dell’ente dello spettacolo della Conferenza Episcopale Italiana. Un parterre di alta levatura intellettuale e morale per gli studenti.

Ci dobbiamo aspettare qualche altra sorpresa nel “cast”?
Non possiamo dirlo perché non sarebbero tali. Ma la serata finale sarà una grande festa con molti ospiti, simpatica e interessante come sempre.

A questo punto, come si dice in questi casi…
Accorrete numerosi… Sarà una bellissima edizione, culturalmente raffinata.

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