La versione di Fiorella live a Varese. A teatro Balasso e lo show dei Pink Floyd

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VARESE – Fa tappa a Varese “La versione di Fiorella”, tour ispirato all’omonimo programma televisivo condotto su Rai Tre da Fiorella Mannoia: domenica 3 aprile la cantante romana si esibirà dal vivo alle 21 all’Apollonio. Sabato la sala di piazza Repubblica ospiterà anche lo spettacolo di Natalino Balasso, con i monologhi improvvisati del suo Dizionario mentre domani, venerdì primo aprile, a dare inizio agli eventi del fine settimana saranno le immortali canzoni dei Pink Floyd, che i Big One celebreranno con lo spettacolo di luci e suoni dedicato all’album “A Saucerful of Secrets”.

Ultimo e Simone Cristicchi tra le firme di “Padroni di niente”

Dopo i concerti tenuti la scorsa estate Fiorella Mannoia torna con la band sul palco per interpretare i brani che hanno contraddistinto la sua carriera, dagli inizi fino all’ultimo album “Padroni di niente” che, nato durante il primo lockdown, ha tra i suoi autori anche Ultimo e Simone Cristicchi.
Il tour teatrale che il 3 aprile farà tappa a Varese prende il nome dalla trasmissione che la cantante romana ha condotto in seconda serata su Rai 3 dal 25 ottobre scorso: in ogni puntata sono stati presi come spunto eventi accaduti nello stesso giorno di altri anni per ricordarli, confrontarli con l’attualità e immaginarli nel futuro, attraverso immagini, letture e, naturalmente, canzoni. “La versione di Fiorella” è stata un programma ogni volta diverso, in un’atmosfera rilassata come a casa di amici dopo cena, con la musica tra gli elementi principali della serata grazie ai pezzi che in quell’anno passavano in radio o legati al ricordo dei protagonisti.
Ad accompagnare Fiorella sul palco nelle date 2022 ci sono Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e alle tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati e Alessandro “Doc” De Crescenzo alle chitarre, e Carlo Di Francesco alle percussioni che domenica alle 21 insieme all’artista romana eseguiranno al teatro di Varese successi come “Quello che le donne non dicono” e “Il cielo d’Irlanda” ma anche cover di Renato Zero, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Fabrizio De André e Francesco De Gregori.

Un libro da consultare insieme al pubblico

«C’è un grande libro al centro del palco, al suo interno troviamo oltre duecentocinquanta lemmi incolonnati come in un dizionario. È un libro che consulteremo col pubblico, pieno di parole in cerca di definizione. Ma non cercheremo le parole, saranno le parole a trovare noi». E, a seconda di quella casualmente trovata, sabato 2 aprile Natalino Balasso improvviserà monologhi a partire dalla definizione del lemma.
Il “Dizionario Balasso”, in scena alle 21, è un corollario a “Velodimaya”, precedente monologo sulla nostra comprensione del mondo: ciò che governa quello nuovo è la parola “definizione”, termine che sarà disinnescato e raccontato perché la definizione è ciò che ci fa vedere il mondo in maniera distorta e ci fa credere che la Verità sia una sentenza “definitiva”. La parola porta già nel suo corpo la menzogna perché ogni significato ha confidenza col suo contrario, così che si può estendere a tutti gli umani quel che Don De Lillo scrive nel suo magnifico “Cosmopolis”: “Mentire è il tuo modo di parlare”.
Nel mondo contemporaneo le parole diventano “tag”, cioè etichettano le cose come si etichettano le mele: una ad una con lo stesso disegno. Il tag è definitivo per definizione, è la modalità tranciante in cui rientra la nostra comprensione della società. Ogni concetto è una scatola chiusa di cui leggiamo solo l’etichetta: il tag. Cosa c’è nella scatola? Perché ci ostiniamo a tenerle chiuse quelle scatole? È qui che Balasso si produrrà nell’arte in cui è ormai specializzato: rompere le scatole.

Un viaggio visionario tra i classici di Roger Waters e David Gilmour

Noti a livello internazionale per la riproduzione fedele di sonorità e arrangiamenti, dotati di una strumentazione vintage e un visionario light-show in armonia con l’immaginario dei Pink Floyd, i Big One riportano sul palco lo spettacolo dedicato al secondo album della band britannica.
Il gruppo veronese, che si presenterà con l’organico a settetto (Leonardo De Muzio, Luigi Tabarini, Stefano Raimondi, Stefano Righetti, Marco Scotti, Debora Farina e Pamela Perez) insieme ai pezzi dei primi due album e del celeberrimo “The dark side of the moon” rivisiterà il meglio della musica floydiana fino all’ultimo “The endless river” per offrire un vero e proprio “scrigno di canzoni segrete”.
«Quasi ogni anno aggiorniamo il repertorio», ha raccontato il chitarrista e leader Leonardo De Muzio. «Quello dei Pink Floyd è talmente vasto che ci possiamo permettere di aggiornarlo per buona parte della durata della scaletta. Stavolta portiamo in giro un po’ di brani dal loro esordio fino a “A saucerful of secrets”. In realtà, a parte le canzoni di quell’album, riproponiamo anche quelle antecedenti e successive, intervallate anche da alcune più recenti. Cerchiamo di accontentare – rimanendo nel tema del titolo dello spettacolo – anche chi conosce solo i brani per cui i Floyd sono diventati famosi. Si tratta proprio di uno scrigno di canzoni segrete che però non intendo rivelare: il pubblico scoprirà tutto ai nostri concerti».

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