Alfio Musmarra: “Messi? Balle. Lautaro resta, occhio a Pogba. Icardi capitolo chiuso”

 

Messi, Pogba, Skriniar, Icardi e Lautaro. I nomi “caldi” in casa Inter secondo il racconto di Alfio Musmarra, il popolare giornalista sportivo, di fede interista.

Messi all’Inter è una trattativa reale o una suggestione mediatica?

Lo scrissi a febbraio in un editoriale su Fcinter1908. Ho sempre pensato fosse una questione legata alla volontà di Messi. Nasce tutto da una storia legata al rinnovo del contratto. Le solite storie che poi diventano trattative sui giornali. Poi sono emerse effettivamente problematiche anche pesanti. Lui però è nato e cresciuto e idolatrato a Barcellona. Solo lui può pensare di andarsene, quando e dove farlo. Non credo che venga all’Inter, però già la cosa che certi nomi vengano accostati è un cambio importante rispetto al passato. Credo che i tifosi dell’Inter possano essere contenti di avere una società che potenzialmente potrebbe arrivarci. L’Inter lo monitora, ma parlare di trattative no, queste sono balle. Però Messi sa che se nella sua testa ci fosse la voglia di andare via, l’Inter c’è.

Pogba invece è un nome credibile?

Vale lo stesso discorso fatto per Messi. Anche se non sono paragonabili ovviamente. Presentarsi con Messi sarebbe un colpo planetario. Pogba è un grande giocatore, ma parliamo di altro. Pogba non si svincola a zero: pagando il cartellino è chiaro che dovresti fare una cessione eccellente per arrivarci. Fino a poco tempo fa non ne avremmo potuto neppure parlare.

Chi è l’indiziato a partire nel caso di un sacrificio?

Credo che Lautaro resti. Non credo possa partire quest’anno. Non ci sono a oggi le avvisaglie di un giocatore pronto con le valigie. Se si dovesse giocare ancora con questo modulo, non escluderei la cessione di Skriniar in Inghilterra dove ha mercato.

Su Icardi, tornerà all’Inter?

Quando andò al PSG dissi che sarebbe stata una partenza con l’elastico. Non sono sorpreso del fatto che potrebbe tornare temporaneamente a Milano. Lui ha avuto la chance di tornare, chiedendo scusa ai compagni, ma non lo ha fatto. Situazione compromessa a meno che tornando ad Appiano non chieda scusa a tifosi e compagni. Ma non credo sia dell’idea. Come valore assoluto non puoi non volerlo, ma Conte che mette il gruppo davanti a tutto, ne farà a meno. Adesso il gruppo è armonioso: riportandolo indietro potremmo ritrovarci con gli stessi problemi di un anno fa. E sarebbe meglio non rischiare. Capitolo chiuso.

Potrebbe andare alla Juve?

Potrebbe andarci, ma fatico a pensare a che cifra perché complessivamente ci saranno molti meno soldi da spendere dopo la crisi. Si potrebbe scambiarlo. Ma con chi? Forse con Dybala, ma altre soluzioni non ne vedo. Cuadrado o Bonucci non mi convincono ad esempio. Dybala ha una logica, gli altri due no.

Tifosi disamorati dopo questi due mesi anche di polemiche?

Sarà difficile viverla allo stesso modo. Basti pensare all’ultimo Juve-Inter quando eravamo già in piena emergenza. Dopo questo stop forzato magari torna la gioia di rivedere una partita di calcio. Dobbiamo però pensare che si giocherà tutto a porte chiuse e per chi ama il calcio non mi pare sia una grande notizia.

Pensabile tornare in queste condizioni?

Parlavo con alcune figure della società e mi dicevano che a San Siro anche a porte chiuse circolano circa 400 persone. Parliamo del virus e ci preoccupiamo giustamente di evitare lo sviluppo dei contagi, ma poi pensiamo solo ai calciatori perché li vediamo. E tutti gli altri? Quelli che per una partita sono esposti e poi tornano a casa mettendo a repentaglio anche la salute delle loro famiglie?

Cosa farebbe con questo campionato?

Assegnarlo oggi, in caso di stop, non ha francamente senso, sarebbe giusto non assegnarlo secondo me visto che mancano ancora molte gare e i punti di margine della prima sono contenuti. Faccio, però, fatica anche a pensare come si possano giocare le partite ogni due o tre giorni. Ma il campionato a 22 squadre assolutamente no. Pensavo che in Lega ci si potesse compattare e invece non è successo.

Le cose più sgradevoli avvennute durante l’emergenza?

Vedere il presidente dell’Associazione Calciatori che parlava degli stipendi dei giocatori, non proprio una categoria penalizzata, mi ha fatto ribollire il sangue, mi ha fatto vergognare. I giocatori miliardari non dovrebbero fare quei teatrini. Cosa dovrebbero dire allora quelli con partita Iva, ristoranti, attività in proprio. I sacrifici li facciamo tutti e dovrebbero farlo soprattutto le persone privilegiate come i calciatori.

A fine emergenza quale sarà la prima cosa che farà?

Mi piacerebbe giocare una partita a pallone e poi una mangiata di pesce.

 

Alfio Musmarra Messi-MALPENSA24