Arrivo a Robbio accompagnati dal Rosa e salutati dagli aironi in volo sulle risaie

#girol'italia gallarate francigena bard

ROBBIO – Di buon’ora ci attende un’opulenta colazione a sei stelle: frutta fresca, burro, marmellate, pane fresco, torte, prosciutto e formaggi.

Sempre con forte vento contro, lasciamo la Valle d’Aosta a Bard, dominata dal forte omonimo situato strategicamente su un promontorio a 384 metri. Qui la Dora Baltea si stringe fino a formare una gola che nei secoli ha marcato un confine culturale, politico e religioso della Valle d’Aosta.

Proprio grazie alla sua perfezione strategica, il forte fu definito già nel 1034 “inexpugnabile oppidum”. Dopo l’occupazione da parte della signoria feudale di Bard, Amedeo IV di Savoia ne volle avere personalmente il controllo, a metà del Duecento circa, per piazzarvi un imponente guarnigione. La fortezza accrebbe la sua fama nel 1700 con Vittorio Amedeo II di Savoia e ancor di più nel maggio del 1800 quando, nel corso della Seconda Campagna d’Italia, l’Armée de Reserve di Napoleone la pose sotto assedio con stratagemmi ed espedienti, rendendo leggendaria questa operazione militare.

Eccoci quindi a Pont-Saint-Martin, dove, in epoca romana, passava la Via delle Gallie, strada consolare fatta costruire da Augusto per collegare la pianura Padana con la Gallia.

Proseguendo verso Ivrea, sotto un cielo ancora nuvoloso, ma senza pioggia si aprono alla vista campagne coltivate con ordine, illuminate dai raggi di sole che bucano le nuvole.

Giunti a Ivrea, ci rechiamo immediatamente in Duomo per la timbraturama non troviamo nessuno, neanche il sacrestano. Ci imbattiamo, però, in un gruppo di sacerdoti in compagnia del vescovo monsignor Edoardo Aldo Cerrato, che molto simpaticamente ci chiede se può valere la timbratura del vescovo.

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E via, costeggiando poi il lago di Viverone, verso Santhià.  Attraverso le campagne e le risaie dal verde accecante, percorriamo una strada bianca che si rivela il terreno perfetto per le nostre Gravel. Alla nostra sinistra le Alpi con il Monte Rosa, un panorama emozionante, difficile da raccontare.

E così, nel pomeriggio, incontriamo la pianura, il primo caldo e chilometri e chilometri dove l’unico rumore è quello delle nostre ruote sugli sterrati, circondati da decine di aironi che si alzano in volo al nostro passaggio.

Superiamo velocemente il duomo di Vercelli per arrivare a Robbio. La simpatica signora Anna ci accoglie all’ostello comunale all’interno del municipio.

Finalmente ci dedichiamo al bucato dei nostri pochissimi vestiti e alla cura dei nostri corpi. Siamo in forma, nelle testa e nelle gambe.

A domani.

#girolitalia aosta rosa robbio – MALPENSA24